
Intervista a Yanet Mora Ferguson, consigliera degli Affari Turistici presso l’ambasciata di Cuba
Di Tiziana Conte
Non poteva mancare Cuba, con i suoi 9 siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, alla sedicesima edizione del WTE che si è svolta a Roma nella suggestiva sede delle Corsie Sistine del complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia. Un’occasione, per l’Isola caraibica tanto amata anche dai turisti italiani, per promuoversi sul mercato del Belpaese che, negli ultimi anni, ha registrato un leggero calo ma che detiene comunque i primi posti nella classifica incoming del turismo cubana. A confermarcelo è Yanet Mora Ferguson, consigliera degli Affari Turistici presso l’ambasciata di Cuba, nell’intervista che ci ha rilasciato durante la due giorni romana dedicata alla valorizzazione turistica dei siti Patrimonio mondiale Unesco.
“Ad attirare i turisti italiani a Cuba non sono soltanto le bellezze naturali e storico artistiche: quello che fa la differenza in una vacanza a Cuba è l’esperienza immersiva nella relatà locale, fra antichi saperi e sapori; la coinvolgente musica e i suoi balli, che li porta a vivere momenti indimenticabili”. Un esempio? “Partecipare alla lavorazione del tabacco e capire l’abbinamento al Rum nella Valle di Viñales, a Pinar del Río, in un paesaggio naturale eccezionale noto per i suoi mogotes (formazioni rocciose calcaree), la sua agricoltura tradizionale, in particolare il numero di piantagioni di tabacco e l’architettura vernacolare”.

E non a caso questa valle è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1999. La Ruta del Tabaco della Valle di Viñales regala momenti indimenticabili: le sue fattorie e i suoi villaggi, dove ancora oggi si praticano modi di vita ancestrali, fanno scoprire una ricchezza culturale diversa. Una parte della valle è anche Parco Nazionale. A questo itinerio è possibile abbinare un soggiorno mare, per esempio a Cayo Levisa che si distingue per le sue imponenti scogliere marine, le foreste tropicali.
A Cuba ci sono alloggi per tutte le tasche. “Le strutture ricettive sono diversificate e il67% degli hotel appartengono a catene internazionali, sono presenti i più importanti marchi dell’hotellerie – ci fa sapere Yanet Mora Ferguson – Fra questi, l’italiana Domina Hotels ha di recente annunciato la gestione di tre alberghi: uno a Varadero e due a L’Avana”.
L’arrivo di Domina Hotels avviene in un momento di stagnazione del turismo europeo a Cuba e l’ascesa delle catene europee conferma la destinazione apprezzata per gli investimenti alberghieri, fondamentale per riposizionare l’isola sulla mappa del turismo globale.
“I nove siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco comprendono sia aspetti culturali che naturali: centri storici, monumenti, paesaggi culturali e parchi nazionali, ma abbiamo anche patrimoni immateriali riconosciuti dall’Unesco come, per esempio: la rumba, Il bolero, il rum, la manioca, (pane rotondo ricavato dal tubero della manioca). E, ancora, i Parranda: feste celebrate oggi da diciotto comunità della regione centrale di Cuba”. È proprio questo grande patrimonio che mixato nella giusta maniera fa la differenza della vacanza cubana.
“Anche se i turisti italiani non rinunciano al soggiorno balneare, stiamo puntando a promuovere con nuove formule il turismo culturale e vogliamo coinvolgere gli studenti delle università con viaggi accompagnati da architetti e studiosi. Stiamo spingendo anche il turismo nautico cercando di offrire un’esperienza a 360 gradi con mare, cultura, esperienze immersive”.
Andar per siti Unesco
Riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco il centro storico dell’Avana vanta un sistema di fortificazioni notevole e, in particolare, spiccano la Fortezza di San Carlos de la Cabaña, una delle più grandi dell’America, e il Castello della Real Fuerza, uno dei più antichi. E poi, sempre nella lista Unesco c’è Trinidad y el Valle de los Ingenios, la zona rurale che ospita i resti delle piantagioni di zucchero e delle piantagioni di schiavi che hanno alimentato l’economia locale nel XVIII e XIX secolo. Il centro storico di Cienfuegos è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 2005, è un esempio eccezionale di città progettata e fondata dai coloni francesi sotto la corona spagnola nel 1819.

Si distingue per la sua pianta neoclassica a scacchiera, i suoi spazi pubblici monumentali e i suoi edifici neoclassici ed eclettici. E ancora: il centro storico di Camagüey, Patrimonio Mondiale dell’Unesco nel 2008 per il suo tracciato urbano irregolare e labirintico, che combina architettura coloniale, religiosa e domestica con un ricco patrimonio culturale. Situata a Santiago de Cuba, il Castello di San Pedro de la Roca, noto come Castello del Morro, dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 1997 è un’imponente fortezza costruita nel XVII secolo per proteggere la città dagli attacchi dei pirati e preservare le rotte commerciali spagnole.
Ripercorrere la storia di antiche tradizioni agricole è possibile attraverso il “Paisaje Arqueológico de las primeras plantaciones de café en el sudeste de Cuba”: Un sito di eccezionale valore universale che è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità nel 2000 per la sua capacità di spiegare la memoria cubana. Situato vicino alla Sierra Maestra comprende dai resti di fattorie e coltivazioni del XIX secolo alle tecniche agricole pionieristiche dell’epoca e rappresenta una testimonianza eccezionale della storia agricola, economica e sociale della regione caraibica e iberoamericana.

Nella lista Unesco c’è anche il patrimonio naturale. Il Parque Nacional Alejandro de Humboldt, nelle province cubane di Holguín e Guantánamo, prende il nome dal geografo tedesco Alexander von Humboldt ed rinomato per la sua bellezza paesaggistica e biodiversità essendo un sito importante per la conservazione della fauna e della flora endemiche. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2001 fa parte della riserva della biosfera Cuchillas del Toa. Per restare in tema il Parco Nazionale Desembarco del Granma, nella omonima provincia, è un’area protetta nota per le sue imponenti terrazze marine emerse e sommerse su rocce calcaree e per essere il luogo in cui sbarcò lo yacht Granma nel 1956, dando inizio alla Rivoluzione Cubana.