EUPHEMIA RIPARTE DAL MUSEO DIFFUSO DEL TURISMO

 

Proprio nei giorni in cui è arrivato il via libera ai musei per le Regioni in zona gialla, Euphemia è protagonista di nuovi ed interessanti progetti che riguardano da vicino il mondo del turismo e la riscoperta del piacere di viaggiare.

Potendo contare sull’intraprendenza, l’entusiasmo e la passione dei suoi consulenti di viaggio, Euphemia ha aderito all’iniziativa del Museo Diffuso del Turismo, realizzando due spazi espositivi dedicati alla storia dei viaggi e delle vacanze a Torino e a Trieste. Nato dall’intuizione dello spagnolo Alberto Bosque Coello, impiegato all’ufficio del turismo della regione Castilla y Leòn, il Museo Diffuso del Turismo promuove la storia del turismo attraverso l’allestimento di una serie di sale tematiche in tutto il mondo. Attualmente sono 50 in 7 Paesi e offrono una collezione di oggetti raccolti da privati, che raccontano l’esperienza turistica di miliardi di persone: da una vecchia valigia a depliant d’antan, passando per gadget, cartoline, carte di imbarco, timbri, volantini e gli immancabili souvenir.

Il primo dei due Musei del Turismo è già aperto al pubblico ed è ospitato presso l’Hotel Albero Nascosto di Trieste: la mostra, curata dalla Personal Voyager Euphemia Michela Chert, in collaborazione con Donatella Serli, Responsabile dell’albergo, raccoglie cimeli e memorabilia dedicati alla città. Cataloghi illustrati, guide storiche e brochure di crociera, compresa la “Adriatica” del 1928. Ma non solo: passaporti e documenti di viaggio degli anni ’30 e ’40, un calendario del 1943 ancora perfettamente integro prodotto dall’Ente Provinciale per il Turismo, un volantino di una crociera transadriatica a vela del 1939 e tanto altro ancora. Michela Chert, Personal Voyager Euphemia di Trieste dichiara: “Il nostro è uno spazio pensato per consentire ai viaggiatori di riappropriarsi della propria passione. Un modo per celebrare il turismo dopo tanti mesi di stop forzato, ma anche una riflessione sull’importanza del viaggio e della scoperta, bisogni primari dell’essere umano fin dall’antichità. Sono diventata ambasciatrice del progetto in Friuli Venezia Giulia e ho cercato di coinvolgere altre realtà che operano nel turismo, come il Caffè storico San Marco di Trieste, che ha già aderito all’iniziativa. L’idea è di far rete con le altre imprese regionali del settore e sviluppare in seguito un itinerario ad hoc di incoming che preveda la visita delle varie sale sparse sul territorio”.

Il secondo Museo del Turismo si trova a Torino e nasce dall’iniziativa della Personal Voyager Rita La Torre: l’esposizione, ancora in fase di allestimento, verrà realizzata nella filiale di Euphemia, situata tra via Del Carmine e via Carlo Allioni. Lo spazio museale raccoglierà cimeli dedicati alla storia turistica del capoluogo piemontese, con un focus sulle Olimpiadi Invernali del 2006: si potranno ammirare, ad esempio, le locandine originali, la celebre Mole Antonelliana stilizzata che veniva esposta nelle vetrine dei negozi durante l’evento e una collezione di spille di tutte le delegazioni partecipanti. Una parte della mostra riguarderà anche il passato produttivo della città, con ricordi legati a Lavazza, Martini, e altre importanti realtà industriali del territorio. “Abbiamo sposato con entusiasmo questo progetto – commenta Rita La Torre, Personal Voyager Euphemia di Torinoper valorizzare l’appeal turistico del capoluogo sabaudo, ricco di tesori culturali e naturalistici apprezzati anche dalle generazioni passate di turisti”.

La stessa Rita La Torre partecipa ad un’altra iniziativa, ospitata al Green Pea di Torino, innovativo shopping mall dedicato alla sostenibilità, per promuovere una nuova forma di turismo incoming, più attenta all’ambiente e in sinergia con le risorse del territorio. Tra le proposte, “Movie on the Road”, itinerari dedicati alla scoperta dei luoghi che hanno fatto da sfondo a celebri pellicole della storia del cinema, come “Guerra e Pace”, “Profondo Rosso”, “Hannah e le sue sorelle”, giusto per citarne alcune. E ancora, passeggiate con guida nella natura del Parco del Valentino, e “Giallo a Corte”, visite guidate nei castelli piemontesi (ad esempio al Castello di Moncalieri), con delitto: gli ospiti, vestiti con abiti dell’epoca, devono risolvere, tramite indizi sparsi lungo il percorso, il mistero e scoprire il colpevole.

“In passato – conclude Rita La Torrequeste attività erano rivolte soprattutto agli stranieri. Negli ultimi mesi rappresentano un’importante risorsa nell’ambito del turismo di prossimità, perché permettono di riscoprire il territorio in chiave inconsueta. Stiamo ricevendo tante richieste da tutta Italia, soprattutto da parte delle agenzie del Veneto”.