AIAV – Associazione Italiana Agenti di Viaggio – esprime profonda delusione e stupore per il Decreto Legge firmato dal Ministro Garavaglia volto a (ri)definire i “Requisiti professionali a livello nazionale dei direttori tecnici delle agenzie di viaggio e turismo”.
La figura professionale del direttore tecnico, responsabile della conduzione di ogni agenzia di viaggio, è obbligatoria ed è regolata da una complessa normativa, nella quale si intrecciano disposizioni nazionali e regionali: nel tempo si è svuotata di contenuti e ha perso gran parte del suo senso, fino a diventare, in molti casi, una pura formalità.
Fulvio Avataneo, Presidente AIAV, dichiara: “Chiediamo da 10 anni l’apertura di un dibattito esteso a tutto il settore sulla riqualificazione del ruolo del direttore tecnico. E adesso, nel cuore di uno dei periodi più difficili della storia del turismo, ci troviamo senza preavviso con un testo scontato, privo di elementi di novità e soprattutto incapace di ridare lustro e valore alle agenzie di viaggio e ai loro professionisti. Di recente insieme ai nostri legali abbiamo presentato ai Ministri Gelmini e Garavaglia indirizzi chiari e precisi sui punti necessari ad innovare questa figura tanto importante e tanto trascurata. Tra questi, l’obbligo di presenza fissa in agenzia, per evitare prestanome e fenomeni di abusivismo, l’esclusività del rapporto con l’agenzia, l’adeguamento delle competenze e le modalità dell’aggiornamento periodico: nessuna di queste proposte è stata tenuta in considerazione”.
Alla delusione sul tema della riforma del direttore tecnico si somma quella, ancora più amara, legata alla gestione della vicenda green pass: “L’intervento di Garavaglia – prosegue Avataneo – che ha dispensato i ristoranti di alberghi e villaggi dal green pass, è corretto nella sostanza, ma è arrivato troppo tardi. Questo ha generato, in un momento nel quale assistevamo alle prime avvisaglie di ripresa, un brusco arresto delle prenotazioni e un’ondata di cancellazioni da parte di clienti preoccupati. Non possiamo più aspettare così tanto, il nostro settore soffre e abbiamo necessità di interventi immediati. Per questo plaudo l’iniziativa di Enrica Montanucci che, abbandonando i rapporti epistolari, ha incontrato personalmente il Ministro Speranza per discutere di quei corridoi turistici che tutte le associazioni chiedono da tempo di riaprire”.
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