Usabound rende note le osservazioni dell’Architetto Pierluigi Serraino sulle diverse realtà architettoniche negli Stati Uniti d’America:
“Per chi ha visitato la costa East e quella Ovest degli Stati Uniti sa bene che queste sono due realtà fisiche e culturali molto diverse tra loro. L’Architettura contemporanea inevitabilmente riflette questa differenza d’identità. Recentemente una breve visita a New York mi ha offerto – ormai residente in California da anni – la perfetta opportunità di riflessione sui più recenti contributi architettonici nella Big Apple. Per molti versi, la grande metropoli dell’Atlantico condivide con le capitali europee un comune denominatore: l’alta densità di popolazione per metro quadro, una rarità nel resto degli USA. Lo spazio urbano è compresso, i prezzi degli immobili alle stelle, e l’idea della casa unifamiliare una possibilità realizzabile esclusivamente negli altri Boroughs: Queens, Brooklyn, il Bronx, e Staten Island. Per Manhattan la crescita della è in altezza, l’esperienza della dimensione civica è nelle piazze, e le strade sono a tutti gli effetti parti integranti di un circuito automobilistico pericolo per i pedoni.
“Due edifici recenti sono oggetto di attenzione collettiva: il Museum of Art and Design (MAD), aperto lo scorso Settembre a firma di Brad Cloepfil, fondatore dello studio Allied Works Architecture a Portland, Oregon, ed il restauro ed ampliamento della sede della prestigiosissima Juillard School vicina al Lincoln Center ad opera del trio Diller, Scofidio + Renfro, inaugurato nel Febbraio di quest’anno. Sebbene due progetti molto diversi l’uno dall’altro nel risultato finale, entrambi intervengono in preesistenze architettoniche di enorme visibilta` su cui l’opinione pubblica ha guidizi molto contrastanti.
“Il MAD rifodera letteralmente una struttura molto criticata degli anni Sessanta progettata da Edward Durrell Stone, uno degli architetti del Museo di Arte Moderna a New York. Il Lollipop building – come la grande critica d’architettura Ada Louise Huxtable battezzò l’edificio per il trattamento del marmo bianco dei prospetti – si affaccia sulla Columbus Circle, una rotonda mai risolta architettonicamente con edifici a scala molto differenti fra loro. La destinazione d’uso originaria era quella di ospitare la collezione d’arte di Huntington Hartford, erede di una fortuna creata dal nonno fondatore della Great Atlantic and Pacific Tea Company. Oggi e` sede di quella istituzione che fino al 2002 era chiamata American Craft Museum. Il fronte pubblico è di forte impatto visivo con un rivestimento in tessere di terracotta porcellanata ed una serie di aperture a zig-zag. All’interno il museo rimane costretto dal perimetro di Stone. Una splendida scala architettonica collega il piano d’entrata con quello interrato dell’auditorium diventando il motivo focale della lobby. I dettagli interni lasciano molto a desiderare in esecuzione.
“La scuola di musica di Diller, Scofidio + Renfro è un interessante esperimento di riconfigurazione spaziale di unas struttura architettonicamente ostile alla città. Prima del nuovo intervento, superfici fredde e dure in travertino restituivano un’immagine urbana pesante per un istituzione che ha preparato fra i migliori interpreti musicali del nostro tempo. Gli architetti newyorkesi decidono di scolpire il volume esistente con un taglio in diagonale che apre gli interni alla frenetica energia di New York. La sovrapposizione di un ritmo per le finestrature diverso dalla ossessiva ripetizione dei moduli strutturali produce delle dissonanze di grande forza visiva ed alleggeriscono la massa inerte dell’edificio iniziale. L’inventiva di questo progetto è ragguardevole se si pensa a quanti fabbricati sono stati costruiti negli anni sessanta con un linguaggio architettonico brutalista”.