CRESCITA, TECNOLOGIA E SOSTENIBILITÀ, MA QUAL È IL VERO VALORE DI QUESTA ESPANSIONE?

Di Stefano Modena

 

Il 2025 si chiude all’insegna dell’ottimismo per Glamour, realtà toscana specializzata in viaggi su misura e biglietteria aerea. Numeri in crescita, partnership rafforzate e investimenti tecnologici tracciano un quadro brillante. Eppure, quando un’azienda parla di espansione così decisa, vale la pena interrogarsi su ciò che c’è dietro i risultati. Siamo davanti a un’evoluzione strutturale o a un’onda favorevole di mercato?

Il titolare Luca Buonpensiere racconta un +25% che sorprende in un settore dove marginalità e volumi spesso non vanno d’accordo. L’azienda cresce in ogni segmento – dal leisure al business travel, fino al consolidatore – grazie a una maggiore presenza sul territorio e a una rete di partnership agenziali che appare ben orchestrata. È un risultato notevole, ma non scontato, espandersi mantenendo qualità e controllo è spesso più difficile che crescere nei numeri.

 

GLAMOUR CRESCE DAVVERO DOVE GLI ALTRI ARRANCANO?

Buonpensiere attribuisce il successo a relazioni solide con i fornitori e a una strategia capace di offrire prezzi competitivi pur difendendo i margini. In un mercato ipersensibile al prezzo, come quello attuale, mantenere margini non è semplice. La domanda che sorge spontanea è se questa strategia sarà sostenibile nel lungo periodo, soprattutto quando la capacità di negoziazione dipende da dinamiche globali come carburante, inflazione, tassi di cambio.

Eppure, Glamour sembra giocare bene le sue carte, anche grazie al cambio euro-dollaro favorevole che ha facilitato alcune destinazioni. Una variabile esterna che certamente aiuta, anche se difficile da controllare.

 

IL VIAGGIATORE CAMBIA, PIÙ ESPERIENZE, MENO TURISMO STANDARDIZZATO

Il mercato post-pandemia è diventato ancora più esigente, chi viaggia – a prescindere dal budget – cerca autenticità, dettagli, significato, e Buonpensiere lo sottolinea con decisione. Il cliente vuole sentirsi viaggiatore, non turista. Un’affermazione condivisibile, anche se talvolta abusata dal marketing. Il vero punto è capire se il settore, nel suo complesso, riesca davvero a offrire esperienze autentiche su larga scala senza snaturarle. Glamour sembra lavorare proprio su questo, ampliando destinazioni e rafforzando il prodotto grazie al lavoro del Destination Director Emmer Guerra e del team DM. Resta da vedere se l’espansione dell’offerta riuscirà a mantenere la stessa cura artigianale del passato.

 

TECNOLOGIA IN CRESCITA… SENZA PERDERE L’ANIMA?

Le piattaforme Vola Glamour e Viaggia Glamour rappresentano un salto di efficienza nell’operatività quotidiana. Ma qui emerge un punto interessante, l’azienda insiste sul fatto che la tecnologia non sostituirà mai il valore umano. È una dichiarazione importante, e anche coraggiosa, in un settore che sempre più spinge verso l’automazione totale. La vera sfida sarà mantenere questo equilibrio quando la domanda crescerà ulteriormente. L’efficienza digitale è un vantaggio, ma rischia di creare aspettative che solo la tecnologia – e non le persone – può soddisfare in modo immediato.

 

AUTONOMIA COME SCELTA STRATEGICA

Glamour rivendica con forza la propria indipendenza. Una posizione rara in un mercato fatto di acquisizioni, consolidamenti e gruppi sempre più strutturati. Essere autonomi permette rapidità decisionale e grande libertà d’azione; l’altra faccia della medaglia è il rischio di dover sostenere da soli investimenti e pressioni di mercato. È una scelta identitaria, che funziona oggi, ma come reagirà Glamour se la competizione dovesse diventare più aggressiva?

 

UNO SGUARDO AL 2026

Le agenzie anticipano le richieste, e il 2026 promette un mercato vivace ma imprevedibile. Buonpensiere parla di un contesto “volubile e irregolare”. Definizione onesta, che suggerisce come la crescita non sia affatto garantita. L’ottimismo dell’azienda è tangibile, ma un osservatore critico non può ignorare quanto scenario internazionale, volatilità dei costi e instabilità geopolitica incidano sul settore.

 

SOSTENIBILITÀ, PROMESSA O PRATICA CONCRETA?

Glamour dichiara un impegno forte verso la selezione di fornitori responsabili, resort con politiche ambientali solide e vettori attenti alle emissioni. Un approccio che va oltre lo slogan, almeno nelle intenzioni. La domanda, però, è se il mercato sia davvero pronto a pagare un premium per scelte sostenibili. L’interesse dei viaggiatori più giovani è un buon segnale, ma la sostenibilità richiede investimenti continui e una coerenza che non tutte le destinazioni sono in grado di garantire.

 

TRA AMBIZIONE E REALTÀ, IL 2025 DI GLAMOUR È UNA PIETRA MILIARE

Glamour chiude l’anno con risultati notevoli e una visione chiara, Più tecnologia, più qualità, più sostenibilità. L’azienda sembra aver compreso che il turismo del futuro è un equilibrio delicato tra efficienza e umanità, personalizzazione e responsabilità. La crescita esiste, i numeri parlano. La sfida sarà mantenerla senza cadere nelle trappole della rapidità, della standardizzazione e della dipendenza dalle variabili esterne. Glamour guarda al futuro con entusiasmo. E il settore, forse, dovrebbe osservare con attenzione, non tanto per imitare, quanto per capire se questo modello di sviluppo potrà davvero diventare un riferimento stabile nel turismo italiano.