di Stefano Modena

Nel panorama spesso altalenante dei viaggi d’affari, ottobre 2025 si distingue come un mese spartiacque con il Business Travel Trend (BTT) tocca quota 115, il valore più alto dal 2020. Il BTT di Uvet GBT, l’indice numerico che fotografa l’andamento mensile del Business Travel, mostra un risultato che invita all’ottimismo, anche se sarebbe ingenuo leggerlo come un traguardo definitivo. Il settore resta infatti esposto a fragilità note, come la volatilità delle tariffe e le tensioni geopolitiche. Eppure, il mercato conferma una vitalità che molti, forse troppo prudenti, non avevano previsto.

La buona notizia è crescita non riguarda soltanto ottobre. Nei primi dieci mesi dell’anno, il valore globale dei viaggi sale a 105 punti, contro i 97 dello stesso periodo del 2024. A sostenere la ripresa è anche un aumento delle transazioni, che raggiungono quota 99, un dato in linea con il 2023 ma significativamente superiore all’indice 78 registrato nel 2024. È una dinamica che suggerisce un ritorno più consistente alla mobilità aziendale, benché resti da capire se le imprese stiano semplicemente recuperando volumi posticipati o se ci troviamo di fronte a una tendenza strutturale.

Un elemento meno positivo, invece, arriva dalla Spesa Media Complessiva il cui valore nel periodo gennaio-ottobre scende a 106, lontano dal 125 del 2024. Il dato mensile di ottobre (110) mostra un miglioramento su settembre, ma resta 10 punti sotto al 2024. Segnale che può significare maggiore attenzione ai budget oppure indicare cambiamenti nella composizione del mix di viaggi. Un aspetto che meriterebbe un’analisi più profonda, perché rischia di influenzare le strategie future degli operatori.

 

I SETTORI: AEREI VIVACI, HOTEL SOLIDI, RAIL IN CRESCITA. PIÙ INCERTA LA MOBILITÀ SU QUATTRO RUOTE

Nel trasporto aereo il balzo è netto: Travel Value a 117, con picchi notevoli nei voli nazionali (record a 129). È un risultato che riflette sia la domanda interna sia la forte concentrazione degli investimenti su rotte strategiche. Tuttavia, la pressione sui costi—aggravata dalle rotte allungate a causa delle aree di crisi in Medio Oriente e nell’Est Europa—rende difficile prevedere quanto a lungo durerà questa traiettoria positiva.

L’hotellerie registra un andamento equilibrato: Travel Value a 115, Transazioni a 103 e Spesa Media a 112. È un comparto che sembra aver trovato una sua stabilità dopo anni di oscillazioni, anche se rimane il nodo dell’aumento dei costi operativi, spesso poco visibile nei dati aggregati.

Il rail continua la sua scalata silenziosa, con un BTT Travel Value di 111. La crescita del ferroviario conferma una tendenza ormai consolidata: i viaggiatori d’affari mostrano una crescente preferenza per soluzioni più sostenibili, specie sulle tratte medio-lunghe.

Il settore auto, invece, presenta una dinamica disomogenea: meno noleggi (BTT Transazioni a 93), ma più valore e più spesa. L’introduzione massiccia di veicoli elettrici sembra avere un impatto non banale sui costi operativi, e potrebbe spingere a rivedere l’offerta per renderla più lineare e prevedibile.

 

VERSO IL BIZTRAVEL FORUM: “OLTRE LO STALLO” SARÀ DAVVERO OLTRE?

I numeri saranno al centro del BizTravel Forum del 27 novembre al Palazzo del Ghiaccio di Milano, appuntamento che tradizionalmente rappresenta una cartina di tornasole del settore. Il titolo scelto—“Oltre lo stallo – Squarci di luce”—lascia intuire una volontà di superare la fase di cautela, ma rimane da vedere se il dibattito saprà affrontare con realismo anche le zone d’ombra. Fra i protagonisti spiccano figure chiave del turismo e della mobilità, dal presidente Uvet Luca Patanè al Ministro del Turismo Daniela Santanchè, passando per i vertici di Trenitalia, ITA Airways, Travelport e Avis Budget Group. Una platea ampia, che potrebbe offrire visioni non sempre allineate—e forse proprio per questo utili.

Chi conosce queste dinamiche sa che l’entusiasmo va sempre bilanciato da un’analisi rigorosa. Il BTT rimane un indicatore prezioso, soprattutto da quando si è scelto di basarlo sul triennio 2023-2025 abbandonando definitivamente l’era pre-Covid. Ma un indice, per quanto accurato, non racconta tutto. Manca ancora una piena comprensione dell’evoluzione dei modelli di viaggio aziendali, del peso crescente della sostenibilità nelle scelte delle imprese, e dell’impatto delle nuove tecnologie di gestione della mobilità.

 

COSA ASPETTARSI PER L’ULTIMO SCORCIO DEL 2025?

I risultati di ottobre suggeriscono un quarto trimestre solido e una chiusura d’anno positiva. Tuttavia, se da un lato la domanda cresce, dall’altro la pressione sulle tariffe potrebbe accentuarsi nei prossimi mesi. Per i travel manager sarà cruciale anticipare le tendenze, esplorare soluzioni alternative—dalle tratte multi-modali a forme più flessibili di prenotazione—e valutare nuovi modelli di ottimizzazione dei costi.

L’Italia si muove, e lo fa con una determinazione che pochi avrebbero scommesso all’indomani delle recenti crisi. Ma la vera sfida sarà mantenere questa velocità anche quando lo scenario esterno tornerà a cambiare, come inevitabilmente accadrà. In fondo, il viaggio d’affari è sempre un equilibrio fra necessità, strategia e capacità di adattarsi e oggi sembra andare nella direzione giusta, ma conviene non abbassare lo sguardo dal cruscotto.