Sabato 28 agosto 2010, alle ore 19.00, presso la Galleria “Il Frantoio” di Capalbio in Piazza Della Provvidenza 11 verrà inaugurata la mostra in omaggio a Ettore Michele Sguera.
La mostra, promossa e patrocinata dal Comune di Capalbio e dalla Provincia di Grosseto, propone una selezione delle opere dell’Art Director e Visual Designer milanese che negli anni ’90 ha lavorato tra Milano e Roma.
Nell’ambito della mostra che proseguirà fino al 19 settembre verranno presentate otto tele di grandi dimensioni e venti di formato piccolo e medio.
Ettore Sguera ha condiviso il suo percorso artistico con architetti, scultori, musicisti, scrittori e designer. Roberto Borghi,curatore della mostra,ha invitato alcuni di loro (tra gli altri Stefano Boeri, Pietro Pirelli, Bruno Perini, Alberto De Braud, Piero Colaprico) a realizzare un’opera visiva o uno scritto ispirati ai suoi quadri. Questi lavori saranno esposti presso la Galleria “Il Frantoio” di Capalbio, creando un dialogo con i dipinti di Sguera.
Ettore Sguera ha iniziato a dipingere verso la fine degli anni Sessanta in uno stile vicino all’informale. La sua pittura si è poi orientata verso una figurazione espressionistica con una forte carica ironica. Nella sua produzione si rintraccia anche un certo influsso del cinema del secondo dopoguerra, come suggerisce anche il titolo della sua prima collettiva, “Le immagini di Antonioni”, tenuta a Madrid nell’85 .Tra le altre mostre a cui ha partecipato segnaliamo :
- “La mostra invisibile” presso l’AIAP di Milano nel ‘92
- ”Teatro popolare italiano albe steiner” nel 94
- ”Artenergie” (a cura di Jean Baudrillard) presso l’ex-hotel de Retz di Parigi nel ’95
- ”Totem” (a cura di Stefano Boeri e Cino Zucchi)presso la Triennale di Milano nel ’96
- “7 volte 7” presso la Galleria AAM di Roma nel ’96.
Ettore Michele Sguera è stato Art Director del quotidiano “La Repubblica” e dei periodici del gruppo L’Espresso dal 1979 al 1983. Nella sua lunga attività professionale ha inoltre realizzato progetti grafici per testate come “Mani d’oro” , “Spazio Casa”, “Costruire”. I suoi lavori grafici, che in molti casi si richiamano al costruttivismo russo e alle suggestioni optical, sono stati pubblicati dall’Annual Graphis e sul Graphis Poster. La teoria dei colori di Goethe e Itten, gli studi di Ceccato sulla cibernetica mentale, le opere di Munari, Manzoni e Fontana sono stati i punti di riferimento della sua ricerca visiva.
Dal ‘94 al ‘98 è docente di comunicazione visiva presso lo IED di Roma.
Muore nel 1998 all’età di 51 anni.
“Mi piacciono i segni e spesso anche il loro significato. Sono interessato al loro linguaggio intrinseco, non tanto come speculazione psicologico-scientifica, quanto per il significato artistico”. Ettore Sguera