Di Cecilia Emiliozzi
Firmato a Roma un “Patto per il turismo” che vede schierati dalla stessa parte, e cioè a difesa del turista, operatori del settore e associazioni dei consumatori. Per la precisione ASTOI, Assotravel, Federconsumatori, Movimento dei Consumatori, in collaborazione con l’Osservatorio Parlamentare per il Turismo, hanno progettato ed approvato un documento che dovrebbe aiutare chi acquista un viaggio ad evitare disagi e controversie prima, durante e dopo il soggiorno. Tutti i soggetti coinvolti hanno contribuito ad indicare le norme di comportamento, spesso dettate dal semplice buon senso, che permettono al turista di non avere sorprese e di essere informato dei propri diritti e dei propri doveri nella sua veste di consumatore. Ne è scaturito un decalogo piuttosto ovvio, in cui i 10 punti non rivelano cose propriamente inimmaginabili. Se però bisogna, in linea con le direttive del governo, vedere il bicchiere mezzo pieno, si deve riconoscere, come ha sottolineato Rosario Trefiletti, Presidente di Federconsumatori, che il decalogo è un’ottima cosa perchè sancisce un accordo fra istituzioni e consumatori che nel passato sono state invece spesso in conflitto. Che le istituzioni e i consumatori siano
dalla stessa parte ci pare però una cosa tanto giusta quanto scontata, dato che le une sono l’espressione degli altri, da essi scelte, legittimate e persino materialmente sostenute. Ma, volendo invece scostarsi dall’ottimismo governativo, senza necessariamente vedere il bicchiere mezzo vuoto ma
sforzandosi di guardarlo e basta, ci si potrebbe porre una domanda: in un momento di oggettiva difficoltà per il settore, di flessione di presenze, di progressiva perdita di quote di mercato, a cosa servono operazioni di questo tipo? E ancora: non sarebbe meglio coordinare tutte queste realtà istituzionali per avviare una politica unitaria, coerente, efficace, veramente “di sistema”? Si disperdono in mille rivoli i fondi destinati al turismo e questo decalogo, anche se ha visto l’impiego di mezzi piuttosto modesti, ci sembra uno di quelli. Chi ci garantisce dal buon senso degli altri?
Cecilia Emiliozzi