In questa problematica estate turistica 2010, si stanno evidenziando alcuni nodi del turismo italiano, primo fra tutti la mancanza di politiche ad hoc. Al di là delle cifre sull’andamento stagionale che potranno essere valutate solo a consuntivo – anche se i risultati cui finora si è giunti non fanno ben sperare su scala nazionale – emerge in tutta la sua drammaticità un dato: i fatturati delle imprese alberghiere si stanno progressivamente assottigliando anche per una diffusa politica di low cost, attuata dagli albergatori, che però non paga sul piano dei risultati aziendali. In questo quadro, il perdurante commissariamento dell’Enit, Agenzia nazionale per il turismo, rischia di danneggiare in modo irreparabile il sistema turistico nazionale. Inutile dire che l’attuale commissariamento non soddisfa minimamente le esigenze del mondo delle imprese turistiche. A questo si aggiunge la frammentazione territoriale della promozione turistica, suddivisa in oltre 13 mila strutture, che impedisce un coordinamento delle iniziative e disperde inutilmente risorse.
“La notizia della chiusura della sede Enit di Monaco – afferma Filippo Donati, Presidente Asshotel – se confermata, dice che siamo arrivati a un punto di non ritorno. Anziché salvaguardare una delle sedi più importanti – inserita nel Land Baviera, uno dei maggiori generatori di turismo dalla Germania verso l’Italia – la si chiude. Questa situazione non è tollerabile e per questo, a nome degli albergatori, esprimo la più viva preoccupazione perché invece di pensare alla riorganizzazione di un ente fondamentale per il turismo italiano lo si lascia non solo nel più totale abbandono, ma anche senza adeguati finanziamenti, decurtati ogni anno in modo sensibile dalla manovra finanziaria. Occorre ridare piena operatività all’Enit con il contributo delle Associazioni di categoria e di coloro che conoscono il valore dell’industria turistica italiana che continua, nonostante tutto, a dare un contributo importante all’economia del Paese. Non è con la chiusura della sede Enit di Monaco di Baviera che si fanno passi in avanti per portare il turismo dall’11 al 20 per cento del Pil italiano. Stato, Regioni ed Enti locali – conclude Donati – devono riconoscere nel turismo una delle priorità del Paese e su di esso investire importanti risorse per promuovere l’Italia nel mondo”.