La notizia della possibile introduzione in Italia, in maniera diffusa, di tasse di soggiorno – secondo quanto prevederebbe il Decreto sul Federalismo fiscale – sta letteralmente mandando in fibrillazione i Tour Operator ricettivisti italiani ed i loro referenti clienti di tutta Europa. Le numerose lettere che Federviaggio-Confturismo – per il tramite dei propri Associati, operativi nel settore ricettivo – sta ricevendo dai principali Tour Operator europei, attivi nella programmazione e nella vendita di destinazioni italiane, hanno tutte lo stesso tenore: preoccupazione per gli effetti delle possibili nuove imposte sui prezzi già contrattati e fissati per l’intero anno 2011; dissenso per le ulteriori difficoltà che si porranno nell’opera di convincimento dei consumatori locali a scegliere l’Italia come meta delle loro vacanze, a discapito di altre destinazioni con un migliore rapporto prezzo/qualità; minaccia di contingentare al minimo i flussi turistici verso il nostro Paese, per ridurre i danni che da queste imposte deriverebbero per la redditività delle rispettive imprese.
A ciò, si aggiunge la valenza negativa che l’intera questione esercita sull’immagine dell’Italia turistica all’estero, mettendo in discussione la tradizione di ospitalità che il nostro Paese coltiva – da sempre – e lasciando, al contrario, trasparire quella di una economia in difficoltà.