La prima volta di Pino Caruso nel ruolo di Ciampa. Ed è Giuseppe Dipasquale, direttore dello Stabile di Catania, a firmare la regia del nuovo allestimento de Il berretto a sonagli, coprodotto insieme allo Stabile di Palermo. Protagonista un signore della scena chiamato a scrivere il proprio nome accanto a quello dei mitici interpreti dello scrivano pirandelliano, ferito nell’onore e “schiacciato” senza rispetto per i suoi sentimenti e la sua persona.
L’ambientazione è collocata alla fine degli anni dieci del secolo scorso, gli stessi in cui vennero alla luce le due versioni della commedia, rispettivamente in lingua siciliana e italiana, quest’ultima più corrente e qui adottata. Nella lettura registica di Giuseppe Dipasquale, il relativismo pirandelliano – di chiara marca e respiro europei – viene analizzato fino a fare emergere uno sfaccettato prisma di punti di vista, evidenziati attraverso innovative soluzioni sceniche e una piattaforma girevole, che offre visuali cangianti. L’odierna edizione mira allo scavo dello scontro dialogico, rendendo ancor più grottesca – e acremente comica – la “scordatura” delle tre “corde” che regolano l’uomo pirandelliano: la seria, la pazza, la civile. Questa la lettura che Giuseppe Dipasquale affida all’interpretazione di Pino Caruso. «Un attore – spiega il regista – apparentemente fuori età, rispetto al quaranticinquenne Ciampa, ed invece tuttavia adattissimo per estrazione antropologica, per raffinatezza di cifra recitativa. La cosiddetta estrazione antropologica di Caruso sta tutta nel suo essere un particolare tipo di siciliano. Artisti grandissimi come Turi Ferro e Salvo Randone prestavano al personaggio una energia e una vigorosità lontana dalla domesticata e bonaria fatalità che il “vecchio” Ciampa esprime come vittima, e non carnefice.
Dunque erano gli attori che davano a Ciampa maestosità. Ma è proprio questo che Ciampa non ha e non deve avere. La sua vecchiaia lo incatena alla necessaria accondiscendenza verso la moglie. Lo rende prismatico e sofistico, più che prometeico. Per quasi tutta la commedia, ragiona e regola l’andamento pericoloso della verità. Solo alla fine trova “la” soluzione: quella di ribaltare lo specchio della verità e fingerlo in pazzia. Solo lì Ciampa diventa Cotrone, trovando la sua lucciola di mago».
1.13 marzo
Teatro Stabile di Catania
Teatro Biondo Stabile di Palermo
Pino Caruso Magda Mercatali Loredana Solfizi
IL BERRETTO A SONAGLI
di Luigi Pirandello
con Dely De Majo Giovanni Guardiano Emanuela Muni
Enzo Gambino Giada Colonna
scene Antonio Fiorentino
costumi Elena Mannini
musiche Gustav Mahler
luci Franco Buzzanca
regia Giuseppe Dipasquale