Il 2 marzo 2011 la Camera ha approvato, in via definitiva, il decreto sul Federalismo Fiscale Municipale e di conseguenza l’imposta di soggiorno è stata reintrodotta. La Federazione degli albergatori italiani pur mantenendo lo stato di agitazione, ha deciso di accettare le prenotazioni alberghiere per il 17 marzo unicamente per onorare il 150° dell’Unità d’Italia e non arrecare ulteriore danno al settore.
“Cancellata nel 1989, -sostiene il Presidente della Federalberghi, Bernabò Bocca– la sua rinascita con il vertiginoso importo fino a 5 Euro a notte rischia di mettere fuori mercato migliaia di imprese. “Questa tassa -prosegue Bocca- dovrà pagarla chi dorme fuori casa non solo per vacanza, ma anche se in viaggio per lavoro o per motivi di salute e, paradosso dei paradossi, anche se residente nello stesso comune dove se, per qualsivoglia motivo, dovesse soggiornare. “Inoltre essa -aggiunge Bocca- non aiuta la ripresa economica ed anzi ci allontana da quell’alleggerimento della pressione fiscale su imprese e lavoro che da sempre andiamo reclamando. Ad aggravare ancor più la situazione -conclude Bocca- la sola introduzione dell’IMU arrecherà aumenti di costo per le imprese alberghiere pari al 18% rispetto a quanto attualmente sopportano per l’ICI”.