L’India vanta molte città sante ma Varanasi, sulla riva occidentale del Gange è, per gli Hindu, la più santa per eccellenza.
Nello stato federato dell’Uttar Pradesh Varanasi, conosciuta anche come Benares e Kashi, è considerata la città abitata più antica del mondo, essendo popolata ininterrottamente da oltre quattromila anni, ma è anche, da sempre, il cuore pulsante della spiritualità indiana.
Secondo l’Induismo, Benares è l’unico posto della terra in cui gli dei permettono agli uomini di eliminare il samsara, l’eterno ciclo di morti e rinascite: per questo, nel corso dei secoli, un numero incalcolabile di fedeli è venuto a morire qui. Ogni credente, almeno una volta nella sua vita, deve essersi recato a Varanasi per immergersi nelle sacre acque del Gange e almeno da 5 diversi ghats, le rampe di scale in pietra da cui si accede al fiume.
Su ogni ghat c’è la vita, un eterno movimento di uomini, bambini e donne nei loro sari colorati ed eleganti: da qui, fin dall’alba, si compiono le abluzioni, si medita, ci si lava e si fa il bucato, si concludono affari e si compiono le cerimonie religiose.
Qui, in quella che è la Città della Luce – le antiche scritture la chiamano Città Eterna- ma anche la dimora del Signore Shiva e della Grande Madre Ganga, i morti vengono bruciati e le ceneri sparse sul Gange.
Il rito della cremazione avviene, in gran parte, presso i ghat di Manikarnika e di Harischandra: i corpi dei defunti, avvolti da un lenzuolo, vengono trasportati su una lettiga di legno e deposti sulle pire funerarie, cataste di legno opportunamente preparate, bruciati ed infine le loro ceneri gettate nel Gange.
Vista la sacralità del luogo, chi può cerca di venire a morire qui e le pire bruciano 24 ore su 24; al tramonto, mentre i brahmini, i sacerdoti Hindu, compiono i riti, la folla affida al fiume le fiammelle accese con le loro speranze e le loro preghiere, insieme alle collane di fiori offerte alla Madre Ganga e che è possibile acquistare in ogni ghat. L’atmosfera è particolare, magica, carica di spiritualità e sono sempre molti i turisti che, da una barca che risale il fiume, assistono a queste cerimonie rituali e condividono un’emozione molto forte.