Resterà aperta sino al 10 giugno la mostra dedicata al Tintoretto alle Scuderie del Quirinale di Roma, curata da Vittorio Sgarbi e dedicata a uno dei più grandi artisti del Cinquecento italiano. Al centro della mostra la religione, rappresentata da opere selezionate come il Miracolo dello schiavo, dipinto nel 1548 per la Scuola Grande di San Marco, e opera che impose l’artista tra i grandi protagonisti della scena veneziana.
C’è anche il Gesù tra i dottori (1542), concessa dal Museo diocesano del Duomo di Milano, la Madonna dei Tesorieri e il Trafugamento del corpo di San Marco, entrambe le opere sono state date in prestito dalle Gallerie dell’Accademia.
Ma non c’è solo il tema religioso, ma anche opere di soggetto storico o mitologico, come due dei 14 ottagoni, che raffigurano Apollo e Dafne e Deucalione e Pirra, ora nella Galleria Estense di Modena e realizzati nel 1541 per il soffitto di Casa Pisani. L’ultima tematica riguarda la ritrattistica.
In particolare ci sono due autoritratti: il giovanile del Victoria & Albert Museum di Londra e il senile del Louvre di Parigi. Il Tintoretto fu sempre in competizione con Tiziano, ma i suoi contemporanei riconobbero al primo il “perfettissimo giudizio nei ritratti”.