L’evento, dedicato al giovane Raffaello e al suo rapporto con la cultura rinascimentale di Urbino, si annuncia come uno dei più importanti appuntamenti culturali dell’imminente primavera, assolutamente da non perdere. Una mostra straordinaria, che riscriverà totalmente la storia della formazione giovanile di Raffaello, dimostrando l’infondatezza del racconto di Vasari sulla bottega di Perugino e la decisiva influenza del padre Giovanni Santi e dell’ambiente artistico urbinate, che in quegli anni rivaleggiava addirittura con Firenze.
Una mostra che è inoltre il miglior pretesto per scoprire uno degli angoli più belli d’Italia, nel nord delle Marche. Urbino e il territorio del Montefeltro offrono una ricchezza eccezionale di rocche, castelli, piccoli musei, teatri, opere d’arte, e poi una natura meravigliosa e una tradizione gastronomica di altissimo livello.
Curata da Lorenza Mochi Onori, Soprintendente per i Beni Storici Artistici e Etnoantropologici delle Marche, la mostra si avvale di un prestigioso Comitato scientifico internazionale ed è promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche, Soprintendenza per i Beni Storici Artistici e Etnoantropologici delle Marche, dalla Regione Marche, dalla Provincia di Pesaro-Urbino, dal Comune di Urbino e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro. L’organizzazione è affidata a Gebart in collaborazione con Civita. Il catalogo è edito da Electa.
Sito internet: www.raffaelloeurbino.it