Il 17 dicembre scade il saldo Imu e non sono certe le modalità con le quali avverrà il recupero delle eventuali somme versate in misura maggiore rispetto al previsto. Al momento le amministrazioni comunali dovranno restituire il tributo più alto versato nelle loro casse, dall’altra parte però non è certo che debbano rimborsare allo stato le somme che i cittadini hanno versato sbagliando a quantificare l’importo del tributo.
In questa situazione si potrebbe creare una profonda incertezza in quanto non è chiaro a chi vada presentata l’istanza se il contribuente paga in acconto o a saldo più del dovuto. Il comune è soggetto attivo d’imposizione, nonostante sia lo stato a detenere il diritto di incassare il 50% dell’imposta, eccetto in rare eccezioni regolamentate dalla legge.
Sono sollevati dal versamento della quota statale gli immobili usati come abitazione principale, i fabbricati strumentali, quelli posseduti dai residenti all’estero e da anziani e disabili, purché ritenuti dai comuni prima casa e, infine, gli immobili rivolti all’edilizia residenziale pubblica.
Non è possibile, invece, compensare a saldo l’avanzo di Imu versato in acconto per il 2013, a d oggi non c’è una norma di legge che spieghi agli interessati il percorso per avere il rimborso della quota statale. Numerosi contribuenti hanno già presentato istanza di restituzione ai comuni, anche per le quote erogate allo stato, e più avanti anche altri lo faranno.
I comuni non intenderanno restituire le somme versate allo stato, anche perchè ciò potrebbe gravare sui bilanci dei comuni stessi come spiega Leggi Oggi.