La proposta avanzata nel corso della presentazione di uno studio finalizzato all’individuazione di itinerari tematici riferiti al patrimonio termale promosso dalla Regione Lazio. Riaperti i termini per usufruire degli incentivi da parte delle strutture ricettive termali.
“Trasformare il termalismo in Club di Prodotto o in Rete d’impresa (secondo una dizione più attuale)? Ma la richiesta deve pervenire dagli imprenditori. Non può essere la Regione a decidere se non ci sono gli interlocutori giusti e interessati”. E’ quanto ha dichiarato Marco Noccioli, Direttore Generale del Settore Turismo della Regione Lazio, intervenendo a Viterbo alla presentazione dello Studio-test finalizzato all’individuazione di itinerari tematici riferiti al patrimonio termale del Lazio.
Degna di nota è la notizia che la Regione ha riaperto i termini per la presentazione delle domande da parte delle strutture ricettive dei comuni termali (Viterbo, Fiuggi, Tivoli, Canale Monterano, Orte, Rieti, Castel Sant’Angelo, Ferentino, Castelforte, ecc.) che vogliono investire sul benessere. La scadenza per presentare le domande è il 7 gennaio. Ci sono a disposizione un milione e mezzo di Euro per gli hotel 3/4 stelle e il contributo a fondo perduto è del 50% della spesa massima ammissibile pari a 100.000 euro. In pratica ogni albergo può ricevere fino a 50.000 euro
Gli stabilimenti congegnati al settore cura non hanno più alcun richiamo, mentre è in forte aumento il segmento “benessere”. A dimostrazione che gli storici centri termali debbano rinnovarsi per continuare ad essere competitivi sul mercato, è stata evidenziata anche la presenza delle Regioni, cosiddette “termali”, sui portali e nei cataloghi del benessere: in entrambe le classifiche il Lazio non si trova assolutamente male, posizionandosi in una graduatoria medio-alta, ma pur sempre dietro Regioni ad altra tradizione termale (Alto Adige, Campania, Veneto, Toscana, Trentino, Emilia Romagna e Lombardia).
Non per nulla, nel corso della presentazione dello studio, è stata presentata anche un’accurata “mappatura” della Regione Lazio in cui sono state evidenziate, oltre che le località termali, anche i nuovi “comuni del benessere” i quali, oltre a disporre di strutture ricettive dedicate, vantanoattrazioni naturalistiche, percorsi trekking, itinerari ciclabili, golf club, aziende agricole, cantine, ristoranti e prodotti enogastronomici.