Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota di un gruppo di agenti di viaggio che hanno fatto l’esame per l’abilitazione a Direttore Tecnico di Agenzie Viaggi.
Si mettono in luce alcuni particolari discutibili sulle domande di Esame per il Concorso Direttore Tecnico in Sardegna. Gli agenti si domandano…cosa fa la Regione per il turismo?
“Concorso per Direttore Tecnico in Sardegna 15 Maggio 2013 Come tanti nostri colleghi abbiamo partecipato al concorso per l’abilitazione a Direttore tecnico per Agenzia di Viaggi. Noi facciamo gli Agenti di Viaggi da tanti anni e come noi c’erano colleghi che lo fanno da 15/20 anni. Alcuni lavorando presso tour operator che hanno fatto per il turismo in Sardegna quello che non ha fatto l’amministrazione pubblica.
La presentazione dell’esame da parte della commissione è stata abbastanza incoraggiante: “non abbiamo messo domande a trabocchetto o altre domande difficili, sono domande per le quali chi come voi fa questo lavoro con un po’ di ragionamento può rispondere”.
Ma alla domanda fatta ad uno degli esaminatori sulla difficoltà dell’esame, e la sua risposta con un sorriso ed una frase che sembrava molto una presa in giro abbiamo capito cosa ci aspettava.
Iniziamo a dare una prima lettura alle domande e in quel momento abbiamo capito perché il turismo in Sardegna è allo sfacelo. Una marea di domande assurde e che non capiamo cosa ci stiano a fare visto ilnostro lavoro.
Quanti passeggeri sono sbarcati al porto di Olbia nel 2012?
Quanti passeggeri sono sbarcati all’aeroporto di Cagliari nel 2012?
La media del numero di camere d’albergo nelle strutture in Sardegna e in quale provincia si trova il
maggior numero di posti letto?
La percentuale di posti barca della Provincia di Olbia rispetto al totale della Sardegna?
Da quali nazioni estere o regioni italiane arriva il maggior flusso turistico in Sardegna?
Per fortuna c’erano anche domande sul nostro lavoro, infatti di geografia ci hanno chiesto dov’è il
Corrasi. Peccato che secondo loro è alto più di 1800 metri (forse l’hanno confuso con punta Lamarmora?)
O per esempio il significato della sigla IATA. La scelta era tra “International Air Transport Association” e “International Airplain Transport Association”. Se non è questa una domanda con lo scopo ben preciso di confondere le idee allora non abbiamo chiaro il concetto di “domande a trabocchetto”.
Insomma con tutti i colleghi con i quali abbiamo parlato a fine esame l’opinione era comune. Era un esame fatto con i piedi. Chissà in quanti lo passeranno. Eravamo in 160 iscritti.
Ma soprattutto ci chiediamo cosa hanno voluto dimostrare con un esame del genere? Che noi agenti di viaggio Sardi non valiamo niente e non siamo in grado di fare il lavoro che facciamo da anni? Che loro ne sapevano più di noi?
Che oggi i clienti fanno bene a rivolgersi ad internet e fare tutto da soli piuttosto che affidare il loro viaggio alle competenze (inesistenti) di un agente di viaggi?
Nella commissione c’era anche un esperto sulla figura del Direttore Tecnico. Se così fosse saprebbe anche dell’inutilità di tale figura oramai obsoleta. Saprebbe anche che nel resto d’Italia almeno metà dei candidati sarebbe stati già Direttori Tecnici per anzianità senza bisogno di un esame. Saprebbe anche che in tantissime agenzie (le filiali di altre agenzie in franchising) non hanno un direttore tecnico perché è sufficiente che ci sia nell’agenzia madre (che magari si trova dall’altra parte dell’Italia).
Ad oggi in Sardegna abbiamo direttori tecnici che:
– lo sono diventati per anzianità di servizio;
– lo sono diventati grazie alla sanatoria del 2006;
– lo sono in quanto laureati (scienze politiche, economia o giurisprudenza) con 6 mesi di tirocino;
Hanno fatto l’esame in altre regioni,
Insomma una figura con un bagaglio di conoscenze ed esperienze molto precise.
Ci hanno fatto delle domande un po’ particolari ma noi chiediamo a loro:
– Cosa fa la Regione per far si che tutti i turisti che arrivano in Sardegna non alloggino in strutture abusive o seconde case?
– Cosa fa contro l’abusivismo di parrocchie, associazioni, baristi, parrucchieri, noleggiatori di Autobus che organizzano viaggi?
– Cosa fa per la promozione del turismo e la sua destagionalizzazione?
– Cosa fa per la creazione di un sistema organico e organizzato che coinvolga tutti gli operatori turistici e crei un sistema turistico competitivo?
La risposta è talmente ovvia. Niente. Purtroppo per il turismo in Sardegna non si fa niente di concreto da tantissimi anni. Cambia l’orientamento politico ma la situazione rimane invariata.
Si pubblicizza tantissimo e si da tanta importanza a chi organizza manifestazioni “una tantum” senza dare il minimo apporto a chi lavora nel settore 365 giorni l’anno.
Si da il plauso ad iniziative tipo “Sardegna sulla cresta dell’onda” dove si è riusciti a trovare una escamotage per aggirare le leggi permettendo agli albergatori di poter vendere soggiorno e viaggio, creando di fatto un pacchetto turistico che solo le agenzie viaggi possono vendere, ma facendo si che invece vengano saltate completamente.
Si rende l’accesso alle abilitazioni professionali nel settore a chi (quasi) mai ci ha lavorato ma lo si impedisce a chi investe la propria vita in una attività sull’orlo del baratro.
Si danno incarichi a persone che conoscono a mala pena una parte del complesso mondo del turismo, ma che decide per tutto il comparto. Sono passate due settimane ed ancora non si sa niente dei risultati, che sarebbero dovuti essere pubblicati la sera al massimo dopo 3 giorni.
Questa è l’efficienza dell’Amministrazione Regionale ma nessuno dice niente, noi dobbiamo sapere quanti peli perde ogni giorno un muflone che vive nel Gennargentu.
Un gruppo di Agenti di Viaggio che vorrebbe continuare a fare onestamente il proprio lavoro, e non dover conoscere a memoria l’indirizzo degli Uffici di Collocamento”.