Probabilmente l’avete già sentita, ma in questa occasione è bene ricordare che se vi occorre un metodo rapido per diventare milionario, basta rivolgersi a un miliardario e suggerirgli di investire il suo miliardo nel settore delle compagnie aeree.
Potrà sembrare pure una freddura ma se si ha la pazienza di analizzare i risultati storici dell’industria aerea commerciale si potrà trovare conferma della sua perenne validità.
La notizia era su tutti i quotidiani del 19 ottobre scorso, un volo da Trapani a Pantelleria svolto dalla compagnia “A” la quale aveva preso a noleggio l’aereo dalla compagnia “B” è stato bloccato all’aeroporto di partenza e messo sotto sequestro cautelativo. Motivo? La compagnia proprietaria del velivolo aveva un contenzioso aperto con una società di manutenzione la quale a fronte di lavori non pagati aveva promosso causa legale per recuperare il suo credito.
La notizia si inserisce in quel filone che sempre più frequentemente viene portato agli onori delle cronache e di cui il più famoso esempio rimane forse quello della colletta fatta dai passeggeri di un aereo per potersi assicurare il volo di ritorno dal momento che anche in quel caso l’aereo sarebbe rimasto bloccato a meno che la compagnia non avesse subito saldato il carico di carburante. A questi episodi di aerei bloccati, bisogna poi aggiungere quei casi in cui da un giorno all’altro la compagnia aerea fallisce e i passeggeri che si recano al check-in per il loro volo hanno anche questa sorpresa.
Dal punto di vista degli utenti del mezzo aereo un motivo di tranquillità è dato dal particolare che avvenimenti del genere solitamente avvengono a carico di compagnie di non primaria grandezza, pur tuttavia non può non destare stupore il particolare che nel mondo debbano circolare compagnie aeree ridotte in tali condizioni.
Inoltre, ed è questo forse l’elemento più preoccupante, va pure detto che per effetto dei giochi del code-share o del leasing finiscono per andarne di mezzo compagnie del tutto rispettabili. Infatti se a non pagare i conti, e quindi ad essere a rischio sequestro, fossero soltanto gli aerei dei vettori morosi ci sarebbero poche probabilità di incappare in uno di questi voli, ma quanto accaduto al volo Trapani-Pantelleria dimostra che il rischio può celarsi anche dietro l’acquisto del biglietto di una compagnia insospettabile; basta infatti un aereo preso a noleggio da altro vettore per trovarsi in situazioni come quella avvenuta allo scalo siciliano il 19 ottobre, la quale, c’è da scommetterci, non è stata la prima e non sarà l’ultima.
Tra liberalizzazione e profitto
Tutto ciò avviene perchè nel mondo vola un numero esagerato di vettori e perché i collegamenti sono stati liberalizzati cosicchè ognuno può andare in casa di altri a gestire gli altrui servizi domestici. Ricordiamoci bene che quando il vettore di bandiera era controllato dallo Stato in quanto il servizio aereo era considerato un mezzo di trasporto pubblico socialmente utile, era l’azionista centrale ovvero l’autorità dei trasporti a imporre al vettore quali collegamenti l’aerolinea avrebbe dovuto svolgere. E fra questi erano incluse anche quelle rotte che l’aerolinea magari avrebbe voluto non operare ma che non potevano venir eliminate se non mettendo a rischio la mobilità interna.
Inizialmente tutti i cambiamenti trovavano giustificazione nel particolare di voler dare a sua maestà il consumatore nuovi servizi con ampio ventaglio di tariffe, in poche parole far concorrenza al vettore monopolista, ma oggi siamo arrivati addirittura al capolinea opposto con i vettori ultima generazione che in troppi casi nascono e spariscono con la velocità del fulmine lasciando città e comunità locali senza collegamenti, il tutto mentre l’ex vettore di bandiera non è più tenuto, come entità privata, ad assicurare servizi “socialmente utili” su rotte che non rendono.
In poche parole, scusate la brutalità, o c’è il profitto, il guadagno oppure può pure accadere che città, isole e comunità rimangano isolate, perché lo Stato come è ormai chiaro ha abdicato i suoi compiti privatizzando di tutto.
Intanto i nomi dei vettori scomparsi si sprecano. Tanto per rimanere ai casi internazionali più recenti, Spanair, BMI baby, Air Slovakia, XL Airways, Centralwings, Flyglobespan….. se poi dovessimo elencare le compagnie nostrane, come tutti ben sapete, la lista sarebbe davvero lunga. Ma malgrado le continue notizie di chiusure i passeggeri si ritrovano spesso a volare con vettori dai nomi mai sentiti i quali ci potete scommettere sono stati chiamati per continuare a offrire quei servizi una volta svolti dal vettore di bandiera pubblico il quale, un certo giorno, qualcuno ha deciso che doveva di diventare privato.
Peccato però che si è trascurato il particolare che l’aereo non era solo il mezzo per portare vacanzieri ma era indispensabile per tenere collegate località geograficamente disagiate del Paese.