A rischio 20 mila operatori del settore
Patrimonio culturale e guide turistiche a confronto sulla nuova normativa UE. Federagit Confesercenti chuede l’approvazione in tempi brevi una nuova legge complessiva ed organica sulla professione di guida che non vada oltre ciò che richiede il diritto europeo e che riconosca la specifica qualificazione delle guide turistiche, al fine di salvaguardare una corretta illustrazione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano.
In particolare, durante il convegno di Pisa, sono stati sottolineati ancora una volta i danni dell’approvazione dell’art.3 della Legge 97/1913. “Prevedendo la figura della guida turistica abilitata ad operare sull’intero territorio nazionale e permettendo a guide turistiche abilitate in altri Stati dell’Unione di effettuare visite guidate su tutto il territorio italiano, operando in regime di libera prestazione di servizi –cita la nota stampa – si dequalifica in maniera ingiustificata il livello di illustrazione dei Beni Culturali nel nostro Paese ed il contenuto stesso della professione di guida turistica. Inoltre, si va incontro ad una inaccettabile perdita di PIL per l’economia nazionale ed alla riduzione di entrate fiscali e previdenziali. A rischio ci sono 20.000 lavoratori professionisti del settore”.
“Abbiamo avuto una ottima partecipazione delle guide turistiche al convegno – afferma la presidente di Federagit, Maria Chiara Ronchi – soprattutto da Veneto, Liguria, Toscana, Emilia Lazio e Puglia. Ed è stata una buona occasione per ribadire le richieste della categoria al nuovo esecutivo”.
Le guide turistiche abilitate in Italia chiedono al Governo di intervenire urgentemente affinché:nelle more di tale legge, si approvi una norma transitoria che sospenda l’efficacia dell’art. 3 e stabilisca una proroga delle legislazioni attualmente in vigore;si rivendichi in Europa la “specificità culturale italiana”.
Alle Regioni, poi, gli operatori del settore chiedono di non dare seguito all’applicazione di un articolo di legge profondamente sbagliato.
“Un incontro importante ed estremamente incoraggiante – ricorda il presidente di Federagit, Maria Chiara Ronchi – per la disponibilità manifestata dal ministro ad approfondire gli effetti negativi dell’attuale normativa sulla guida turistica nazionale che consente anche alle guide degli altri Paesi europei di esercitare in Italia. Ma soprattutto per il riconoscimento del ruolo delle associazioni che rappresentano questi operatori”. Il rischio dell’applicazione di questa normativa è infatti quello di un enorme danno economico, in termini occupazionali, fiscali e previdenziali.
Per questo Federagit ha avviato una serie di azioni per rilanciare il ruolo e l’importanza di queste figure professionali in un Paese come l’Italia che nel turismo e nel patrimonio naturale, artistico e culturale ha il suo principale punto di forza.