di Liliana Comandé
Non posso andare in Egitto? Allora non parto! Questo è il 20% delle persone che rinunciano ad andare in altre nazioni se non possono andare nel Mar Rosso (da un’indagine di AINet)
Parliamo ancora della Convention svoltasi dal 10 al 12 giugno a Port Ghalib e organizzata da ASTOI con la presenza dei manager di Eden Viaggi, Going, Swan Tour, Veratour, Settemari, Turisanda e Alpitour World, oltre a Blue Panorama, Neos, Meridiana, Egyptair, il Ministero e l’Ente del Turismo Egiziano e, infine con il contributo di Allianz Assicurazioni. Un incontro con oltre 700 agenti di viaggio venuti a confrontarsi sui temi che riguardano una destinazione che è sempre stata il “cash flow” sia dei T.O. che degli adv.
Agenti di viaggio arrivati in Egitto non per prendere il sole o divertirsi – non c’è stato quasi neppure il tempo di stendersi al sole – ma preoccupati per l’andamento di una meta amatissima dagli italiani, ma che stenta a recuperare le posizioni perdute sia per lo sconsiglio della località più amata dagli italiani sia per le gravi ripercussioni economiche che stanno danneggiando tutte le aziende.
Se pensiamo che nel 2010 gli arrivi degli italiani erano arrivati a superare il milione e lo scorso anno il flusso si è dimezzato, possiamo ben immaginare il perché della grave crisi che minaccia un po’ tutti coloro i quali lavoravano, sia in inverno che in estate, con il Mar Rosso e le Crociere sul Nilo.
Una cifra da brivido dovrebbe far comprendere quanto l’Egitto possa essere importante per gli italiani. Da agosto a ottobre del 2013, infatti, gli operatori hanno registrato una perdita di fatturato pari a 90 milioni!!!
Un importo notevolissimo che ha inciso sulle casse del compartoe su quello dell’occupazione.
Alla sua prima uscita ufficiale come Presidente dell’ASTOI, Luca Battifora ha ricordato che la destinazione Egitto e, soprattutto, Mar Rosso è strategica per l’industria italiana e per l’Egitto. Una meta che ha sempre dato lavoro in ogni stagione per il clima, per il mare e per il rapporto qualità-prezzo.
“Anche altri paesi hanno avuto lo sconsiglio su Sharm El Sheikh, ma nessun mercato europeo ha subito il tracollo italiano. La stabilità e la collaborazione fra i due paesi ha consentito ad entrambi di ottenere successi nel campo turistico. Siamo qui per ribadire la nostra ferma intenzione di voler continuare a lavorare tutti assieme per ritornare ai risultati positivi ottenuti fino al 2010. ASTOI ha dimostrato determinazione, concretezza e coesione fra tutti i soci che ogni giorni si confrontano con un mercato complesso come quello turistico. Questo è un nuovo modo di intendere l’associazionismo”.
AINet, invece, ha fatto sì che la presenza degli agenti di viaggio contribuisse al successo della manifestazione. Successo nel senso che gli agenti presenti erano realmente motivati a capire anche quali fossero le prospettive future.
Certo, se la Farnesina continua a mantenere lo sconsiglio su Sharm El Sheikh, questa località rimarrà penalizzata, ma l’Egitto e il Mar Rosso non sono solo Sharm El Sheikh e, quindi, bisogna puntare sulle altre destinazioni che la Farnesina considera sicure. Ci sono chilometri e chilometri di spiaggia e di mare incantevole sia nel Mar Rosso che nel nord del paese (Marsa Matrouh ha un mare dal colore caraibico). Assuan e Luxor possono essere visitate per mezzo di uno dei viaggi più belli che si possano effettuare nella vita: la Crociera sul Nilo, quindi, bisognerà adoperarsi per promuovere al massimo queste mete tanto amate dai nostri connazionali da non far loro sceglierne altre se non si sentono sicuri di andare in quelle desiderate.
Sì, perché le perdite non sono solo quelle dei viaggi non effettuati in Egitto, ma anche perché il 20% degli italiani non sceglie un’altra destinazione. Anche questo è da tenere presente perché le perdite si sommano alle altre perdite e il settore non ha tutte queste risorse che gli permettono di “fare spallucce” davanti ad una debacle come questa.
Inoltre, se lo sconsiglio della Farnesina blocca gli italiani, lo stesso sconsiglio non ha bloccato gli altri mercati che stanno sottraendo i prodotti ai T.O. italiani.
“L’Egitto è una destinazione molto importante per le agenzie di viaggio italiane – ha dichiarato Franco Gattinoni, Presidente AINet – perché rappresenta il 20% del totale dei pacchetti turistici venduti. Questo evento è il primo passo che vede la filiera coesa a fare sistema. Dovremmo prenderlo come esempio per valorizzare il ruolo dell’industria turistica italiana anche nei confronti delle istituzioni in ambito economico, politico e sociale”.
E’ quello che ci auguriamo tutti da molto tempo e speriamo che questo sia l’inizio di una nuova presa di coscienza che divisi non si va da nessuna parte.
Liliana Comandè
PS Cliccare sulle foto grandi per vedere l’intero gruppo.