Le strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere nelle località termali italiane tengono nonostante la crisi e chiudono il 2013 con una media di camere vendute del 38,9%; un dato al di sotto della media Italia (42,5%) ma sostanzialmente stabile rispetto al 2012 (-1,4% ).Considerando sia i turisti nelle strutture ricettive che nelle abitazioni private (seconde case di proprietà o in affitto, abitazioni di amici e parenti) si stima che nel 2013 oltre 26 milioni di vacanzieri abbiano soggiornato nelle località termali italiane, di cui il 61% italiani e il 39% stranieri, come riporta Impresa Turismo.
Turisti che hanno generato un impatto economico sul territorio pari a quasi 3 miliardi di euro (considerando le spese per alloggio, ristoranti e locali di divertimento, biglietti di ingresso a musei e monumenti, shopping, trasporti locali, ecc), il 4% dell’impatto complessivo stimato per la destinazione Italia.
Il turismo termale viene scelto dal 5% dei turisti italiani che soggiornano in Italia (6% nel 2012). Tra le motivazioni di scelta della destinazione, le località termali ispirano i turisti che desiderano dedicarsi a sé stessi e al proprio benessere psico-fisico motivando il 9,8% dei vacanzieri. Tuttavia questo target risulta attratto anche dai sapori dei piatti locali: per il 13% dei turisti questa tipologia di vacanza ben si concilia, infatti, con gli interessi enogastronomici. Tra i canali di comunicazione che influenzano la scelta della destinazione, la metà dai turisti che sceglie un soggiorno alle terme si affida ai consigli di chi già c’è stato a cui si aggiunge un terzo dei turisti che sceglie la destinazione sulla base della propria esperienza personale. Il 15,5% decide la destinazione navigando su Internet, grazie ad una vastità di informazioni (9,2%), mentre il 16,9% sfoglia i cataloghi e depliant nelle agenzie di viaggio. La spesa media pro-capite è pari a 93 euro per il viaggio A/R e 51 euro per l’alloggio. Sul territorio i turisti termali italiani spendono in media al giorno 89 euro pro – capite.
Piace meno ai turisti stranieri
Il 3,6% della domanda straniera che soggiorna in Italia sceglie le destinazioni termali (4,7% lo scorso anno).L’attrattività dei centri benessere e delle beauty farm nelle destinazioni termali ha un peso fondamentale nella scelta della tipologia di soggiorno, in maniera più diffusa per gli stranieri (14,5%) a cui si unisce la presenza di eventi in loco (ragione principale di scelta per il 9,5%) e l’appeal delle eccellenze italiane, come indicato dall’8,8% (21,5% per gli extra europei).
Nel 21,9% dei casi le agenzie di viaggio, con i loro depliant, svolgono un ruolo decisivo.
Una volta sul territorio l’interesse per l’enogastronomia locale coinvolge anche i turisti stranieri (il 38,9% degusta prodotti tipici), una scoperta delle tipicità del territorio che si concilia con gite ed escursioni (23%). Il 14,9% pratica attività sportiva ed il 13,2% visita musei e mostre.Con un 7,9 i turisti stranieri valutano positivamente l’offerta turistica del territorio registrando come punti di forza l’ospitalità della gente (8,2) e la qualità nel settore ristorativo (8,1).
Per raggiungere la località di soggiorno i turisti stranieri spendono in media 211 euro (191 euro gli europei e 831 euro gli extraeuropei) e 55 euro per alloggiare (52 euro per gli extraeuropei). Per acquistare beni extra in loco, invece, gli europei spendono 80 euro in media giornaliera pro – capite e gli extraeuropei 62 euro.