di Liliana Comandé.
Le isole risentono delle differenti dominazioni e gli stili diversi sono piuttosto evidenti.
Gli appassionati di vela vanno pazzi per questa “catena” formata da 32 fra isole e isolette, situata fra St. Lucia e Grenada, sia per le splendide spiagge, le acque cristalline e le ricche barriere coralline. Si tratta, infatti, di isole non ancora prese d’assalto dal turismo di massa, ma assolutamente in grado di offrire tutto il lusso e il fascino dei Caraibi.
St: Vincent, l’isola più grande, possiede un entroterra ancora inesplorato, ricco di una vegetazione floridissima, con fiumi e cascate. Le spiagge, quasi tutte di origine vulcanica, offrono un piacevolissimo contrasto con le montagne che le sovrastano.
Insomma, si tratta di un vero e proprio paradiso tutto da scoprire!
Fu, naturalmente – come potremmo sbagliare – il solito Cristoforo Colombo a scoprire St. Vincent, dichiarandola di dominio spagnolo, ma, al contrario delle altre isole dei Caraibi, ci vollero ben due secoli prima che la colonizzazione europea riuscisse ad avere il sopravvento. Un lunghissimo periodo, durante il quale gli indiani Caribi opposero una resistenza durissima, che comunque non riuscì a fermare le molteplici e sanguinose battaglie fra i colonizzatori per il predominio dell’isola.
Gli inglesi ebbero la meglio, nonostante l’eroico, quanto vano, tentativo di alleanza fra i francesi e i Caribi per riprendersi il territorio. Nel 1969, infatti, St. Vincent divenne uno Stato britannico Associato, condizione in cui rimase fino al 1979, anno in cui l’isola proclamò la sua piena indipendenza dalla Gran Bretagna.
La lingua ufficiale è l’inglese, ma alcune fra le isolette minori hanno risentito molto delle influenze culturali francesi; la differenza di stile, quindi, è abbastanza evidente.
Un altro e non meno grave motivo di sofferenza per St. Vincent, furono le frequenti eruzioni del vulcano “Soufriere” che, fortunatamente, dorme un sonno profondo da ormai moltissimo tempo, ma che costituisce una delle maggiori attrazioni dell’isola. E’ possibile, infatti, arrampicarsi fino al cratere, ma attenzione, è consigliabile affidarsi ad una guida più che esperta.
Le Grenadine, le cui isole principali sono Bequia, Musique, Canouan, Mayreau, Union, Palm e Petit St. Vincent, costituiscono dei porti sicuri e, da molti anni, famose mete per gli yacht, pur essendo un tantino povere dal punto di visto economico.
Infatti, le poche popolazioni permanenti sulle 8 isole vivono di lavori stagionali, o costruendo imbarcazioni.
Kinkgstown, la capitale di St. Vincent, è sicuramente da visitare, non fosse altro per osservare la frenetica attività sul lungomare, fra golette e transatlantici o il mercato del sabato mattina fra agricoltori e pescatori.
Da non tralasciare è anche la “Marriaqua Valley”, detta anche la Valle di Mesopotamia, lungo la quale si oltrepassano foreste, ruscelli e fattorie per arrivare ai “Giardini Montreal” famosi per le sorgenti naturali di acqua minerale.
Per quanto riguarda lo sport, lo splendido mare che circonda le isole merita sicuramente almeno un’immersione subacquea, magari dopo aver fatto una partita a tennis o a golf.
Gli alberghi delle varie isole sono accessibili per tutte le tasche, ma gli amanti del lusso allo stato puro avranno di che deliziarsi. E’ qui, infatti, la più alta concentrazione di alberghi superlusso dei Caraibi. Indipendentemente dalle tariffe, comunque, è in quasi tutti gli alberghi che si svolge la vita notturna, fra discoteche, piano bar e musica dal vivo.