Gli ispettori Unesco promuovono l’attività di governo, Soprintendenza e Direzione Generale per i “miglioramenti tangibili e significativi nello stato di conservazione di Pompei”. La buona notizia nel giorno del sequestro milionario all’ex commissario agli scavi
“Ci sono miglioramenti tangibili e significativi nello stato di conservazione di Pompei. L’Italia ha compiuto sforzi considerevoli nell’adottare le raccomandazioni dell’Unesco World Heritage Committee” comunica il report dell’ispezione Unesco agli scavi di Pompei dello scorso novembre, promuovendo l’azione del governo, della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia e della Direzione Generale Grande Progetto Pompei e raccomandando l’estensione temporale del Grande Progetto almeno al 2016 per garantire migliori standard di lavoro e supervisione. L’Unesco sottolinea poi che “la gestione del sito è stata riorganizzata creando una speciale Soprintendenza autonoma per Pompei, Ercolano e Stabia. Ciò significa che gli sforzi possono essere concentrati sui monumenti vesuviani, senza dover avere a che fare con il museo nazionale di Napoli e tutti gli altri siti archeologici della provincia di Napoli”.