Con il decreto che include i beni culturali nei servizi pubblici essenziali, varato oggi dal Cdm, “non facciamo nessun attentato al diritto di sciopero. Diciamo soltanto che per come è fatta l’Italia la cultura sta dentro i servizi pubblici essenziali. Non diciamo che non puoi fare le assemblee, ma se ho fatto un biglietto e 9mila chilometri per vedere il Colosseo o Pompei avrò il diritto di poterci entrare senza che un’assemblea mi neghi questo diritto?”. Come riporta Askanews Lo ha detto il premier Matteo Renzi, nella conferenza stampa al termine del Cdm e di una giornata in cui lo scontro tra governo e sindacati si è fatto incandescente per via della chiusura per tre ore del Colosseo e dei Fori a causa di un’assemblea sindacale. “L’assemblea si potrà fare, ma facendo in modo che non ci sia la sorpresa per il turista. Non è pensabile – ha aggiunto Renzi – che l’Italia che sta ripartendo non sia in condizione di abbracciare quei turisti che spendono migliaia di dollari per venire a casa nostra e non sanno cosa è un’assemblea sindacale a Pompei. Non è un diritto in meno ai sindacati, ma un diritto in più a italiani e stranieri. Se si vogliono fare assemblee sindacali, ci sarà una trafila diversa da quella di oggi”. “Il decreto legge che abbiamo approvato in Consiglio dei Ministri prevede molto semplicemente che all’elenco dei servizi pubblici essenziali siano aggiunti i musei e i luoghi della cultura” ha detto il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. “