Lotta all’abusivismo della professione.Agenzie e tour operator i maggiori commitenti
Confguide, sindacato nato nel 2013 in seno a Confcommercio con l’obiettivo di “contrastare il fenomeno diffuso dell’abusivismo, garantire servizi di qualità, fornire informazioni corrette, attivare corsi di formazione e di aggiornamento”, ha commissionato a Isnart un’indagine mirata, nell’ambito della quale è stato intervistato un ampio campione di guide turistiche abilitate sul territorio italiano, mettendo in evidenza le principali caratteristiche professionali, i target di clientela, i committenti ed i rapporti con gli altri operatori della filiera turistica locale.
Chi sono? Italiane (87,9% del campione intervistato) e madre lingua straniera (12,1%, soprattutto di origine russa, francese, tedesca e nipponica), le guide turistiche abilitate al servizio hanno principalmente un’età media tra i 31 ed 50 anni (il 38% tra i 31 ed i 40 anni, il 32,1% tra i 41 ed i 50 anni). Hanno un alto livello di preparazione culturale di base: sono laureate (83,5%), con una prevalenza di discipline inerenti la conservazione e la tutela dei beni culturali, la storia dell’arte e l’archeologia (38%) o le lingue straniere (27%).
4 guide su 10 hanno anche altre abilitazioni professionali di cui l’80% vi associa la qualifica di accompagnatore turistico, mentre l’11,8% è anche direttore tecnico di agenzia di viaggi e il 10,6% è guida ambientale o escursionistica.
Ne consegue che le guide turistiche italiane sono in grado di soddisfare, attraverso le loro competenze specifiche, le richieste e le esigenze di una utenza di turisti e visitatori sempre più variegata, esigente ed attenta a temi diversi e spesso nuovi.
Chi si rivolge a loro per chiedere un servizio di qualità? I principali committenti sono le agenzie di viaggi (indicate dal 55,7% delle guide) ed i Tour Operator (39,7%), seguiti dalle associazioni culturali (27,7%) e dalle scuole (25,1%), mentre la richiesta arriva da clientela privata per il 24% delle guide e da enti pubblici per il 6,3%. I servizi più frequentemente svolti sono quelli squisitamente “culturali”, ovvero visite guidate o tour all’interno di musei, mostre temporanee, siti monumentali e archeologici (72,3% delle guide), mentre il 20,5% delle guide lavora soprattutto con passeggiate e tour turistici in esterna e il 2,9% è specializzata anche in tour a carattere religioso.
La clientela è composta principalmente da adulti tra i 41 ed i 60 anni (il 49,6% delle guide segnala
clientela prevalente tra i 51 ed i 60 anni ed il 45,9% tra i 41 ed i 50 anni), soprattutto gruppi di turisti organizzati (65,4%), seguiti dalle scolaresche (38,4%), dalle famiglie (23,9%) e dai gruppi di amici o parenti (21,7%).
6 guide turistiche italiane su 10 lavorano prevalentemente con clientela straniera ed a rivolgersi alle nostre guide professionali sono soprattutto i turisti provenienti dagli Stati Uniti (per il 47,3% delle guide che hanno clientela straniera) seguiti dai Tedeschi (25,6%), dai Francesi (23,3%) e dai Britannici (22%).
Ma anche gli Italiani non rinunciano ad una visita guidata in un museo o un palazzo, ad una gita guidata fuori porta o anche solo ad una passeggiata con spiegazioni di musei e monumenti nelle città d’arte del Bel Paese: per il 37,7% delle guide turistiche abilitate al servizio la clientela italiana prevalente arriva da altre regioni rispetto a quelle in cui ha luogo la visita, mentre per il 25,3% il target è interno alla regione e per il 14,5% è locale.
Alla luce di questi primi dati, Confguide ritiene che ci debba essere maggiore sinergia tra istituzioni museali e guide turistiche.