Nei giorni scorsi durante la Conferenza Stato – Regioni sono state adottate importanti decisioni per le sorti del turismo italiano: in tutte le regioni potrà applicarsi l’Iva al 10% sugli ormeggi nei marina resort. Il decreto attuativo, in particolare, stabilisce i requisiti minimi che i marina resort devono possedere ai fini dell’equiparazione alle strutture ricettive all’aria aperta, ossia i servizi di accoglienza e messa a disposizione dello specchio acqueo per il pernottamento dei turisti.
Salvo Zappalà, presidente del Gruppo Dimsi, ha commentato: “Senza ombra di dubbio un ulteriore tassello, in questo caso legato al segmento del turismo nautico, per consolidare il mosaico del comparto dell’industria delle vacanze del Belpaese ma, riallacciandomi proprio a tale recente provvedimento, non posso esimermi dal rilanciare la proposta che nei mesi scorsi ho indirizzato al governo italiano, ossia una sempre più necessaria ed urgente modifica fiscale da applicare anche al settore dell’incoming, modificando l’aliquota Iva sul 74 ter per i tour operator che promuovono l’Italia”.
Chiarisce Zappalà: “L’attività svolta è la medesima ma gli effetti che derivano dalla discrepanza sono evidenti: si assiste, purtroppo, ad una disparità di condizioni di mercato tra le due categorie di operatori che spingono, fisiologicamente, i tour operator ad organizzare viaggi verso mete straniere, con ricadute finanziarie non certo indifferenti sui rispettivi sistemi economici, mentre si penalizzano gli operatori che organizzano viaggi verso i confini nazionali”.