L’AVIAZIONE CIVILE GODE OTTIMA SALUTE… MA NON IN ITALIA

di Antonio Bordoni.

Si è conclusa a gennaio, a Cancun, in Messico , la 73sima conferenza annuale della IATA (AGM) nel corso della quale oltre a dibattere i problemi della categoria, sono stati resi noti i risultati dell’anno 2016, eccellenti sotto ogni punto di vista fatto questo che rende ancor più amaro lo stato in cui versa la nostra aviazione civile. Le cifre diramate aggiunte a quelle fornite dall’ICAO permettono ora di avere un quadro completo sull’andamento dell’industria aerea nell’anno trascorso.

Per quanto riguarda l’aspetto finanziario dell’aviazione mondiale:

ENTRATE:		705 miliardi di dollari
USCITE:		643 miliardi di dollari
PROFITTO OPERATIVO:	62.1 miliardi di dollari
PROFITTO NETTO:	34.8 miliardi di dollari
RITORNO SU CAPITALE:	9.9%

Il profitto fatto registrare (34.8 miliardi) è secondo solo a quello ottenuto nel 2015 ma decisamente superiore ai risultati cui ci avevano abituati le compagnie aeree negli anni trascorsi:

2011:	8.3
2012:	9.2
2013:	10.7
2014:	13.7
2015:	35.9
2016:	34.8

Per quanto riguarda i numeri del traffico:

PASSEGGERI TRASPORTATI: 3.810 milioni

NUMERO PARTENZE: 35.8 milioni

In pratica ogni giorno dell’anno nel mondo avvengono 100.000 decolli per altrettanti voli.

L’RPK prodotto, ovvero il fondamentale dell’industria ottenuto dai passeggeri trasportati e dai kilometri volati, vede ancora una volta in testa con il miglior rateo di incremento la regione del Medio Oriente. A tal proposito va osservato che durante lo svolgimento della conferenza stessa è piovuta la notizia del ban nei confronti del Qatar e se i provvedimenti rimarranno in essere c’è da attendersi tempi duri per la compagnia interessata, la Qatar Airways. Queste le percentuali di incremento dell’RPK nelle varie regioni registrate nel 2016 rispetto all’anno precedente:

MEDIO ORIENTE: + 11.3%

ASIA/PACIFICO: + 10.9%

AFRICA: + 9.4%

EUROPA: + 5.4%

AMERICA LATINA: + 4.5%

NORD AMERICA: + 4.2%

MEDIA GLOBALE: + 7.4%

Sempre In termini di RPK prodotti, queste le prime 15 compagnie (*):

AMERICAN AIRLINES 359.4 miliardi

DELTA 342.6

UNITED 338.2

EMIRATES 270.8

IAG 243.5

AF/KL 238.2

LH GROUP 226.6

CHINA SOUTHERN 206.1

SOUTHWEST 200.7

AIR CHINA 188.1

CHINA EASTERN 167.5

TURKISH AIRLINES 126.8

CATHAY PACIFIC 123.5

AIR CANADA 123.0

SINGAPORE GROUP 120.5

(*) la Ryanair non ha reso noto l’RPK; da nostre stime lo stesso dovrebbe aggirarsi sui 143.4 miliardi e come tale la compagnia rientra senz’altro fra le prime quindici.

AEROPORTI, NUMERO PASSEGGERI (milioni), le prime 15 posizioni

ATLANTA 104.1

PECHINO 94.3

DUBAI 83.6

LOS ANGELES 80.9

TOKYO HND 80.1

CHICAGO 77.9

LONDRA LHR 75.6

HONGKONG 70.5

SHANGAI 66.0

PARIGI CDG 65.9

DALLAS 65.6

AMSTERDAM 63.6

FRANCOFORTE 60.8

ISTANBUL 60.1

GUANGZHOU 59.7

ROMA FCO 41.6 (al 42simo posto)

ANALISI DELLE COMPAGNIE EUROPEE

PAX (milioni) Revenue Profitto /(Perdita)

(milioni di euro) (milioni di euro)

RYANAIR 120.0 6.648 1.316

LUFTHANSA GRUPPO 109.7 31.660 1.776

IAG 100.6 22.567 1.990

AF/KL GROUP 80.1 24.800 1.116

EASYJET 73.1 5.372 491

BRITISH AIRWAYS 44.5 13.164 1548.0

SAS 29.5 4.048 96.1

NORWEGIAN 29.3 2.730 118.7

AIR BERLIN 28.9 3.785 (781.9)

VUELING 27.8 2.027 14.4

WIZZ AIR GROUP 23.8 1.562 246.0

AEGEAN 12.5 1.020 32.2

TAP PORTUGAL 11.7 2.290 (23.0)

FINNAIR 10.9 2.317 85.1

VIRGIN ATLANTIC 5.4 3.093 215.4

Per Alitalia mancano i dati finanziari relativi al 2016; quelli al 31 dicembre 2015 erano i seguenti:

ALITALIA 23.0 3.154 (408.1)

Come si può constatare dalla surriportata tabella vi sono due soli vettori (fra quelli da noi esposti) che hanno chiuso il 2016 in rosso: la Air Berlin con una perdita stratosferica di 781 milioni di euro. Nel capitale di questa compagnia –come per Alitalia- è anche lì presente la partecipazione azionaria di Etihad. L’altro vettore in rosso è la TAP la quale però ha registrato un profitto operativo di 13 milioni di euro e chiude in passivo per soli 23 milioni di euro dopo aver applicato le tassazioni di legge.