Il recente decreto con cui il Presidente della Regione Siciliana ha aumentato in modo indifferenziato di oltre 6 volte i canoni di concessione demaniale con effetto retroattivo al 1 gennaio 2013, secondo Federturismo Confindustria, rischia di compromettere le molte iniziative di sviluppo sulla costiera siciliana comportando gravi ripercussioni per lo sviluppo di porti, alberghi e lidi.
Le imprese turistiche hanno predisposto piani di investimento e ipotesi di rientro sulla base di accordi precisi e confermati nonostante la crisi, ma alla luce di tale decisione unilaterale si rischia di compromettere tutti i calcoli alimentando un contenzioso con la Regione e il blocco delle iniziative, oltre a scoraggiare – a fronte di un quadro di riferimento così instabile e in continua mutazione – investitori esteri o di lungo periodo.
L’industria turistica italiana, come l’industria italiana in generale, è già oggi chiamata a pagare un prezzo molto alto a confronto con altre destinazioni che presentano costi d’impresa nettamente inferiori ai nostri. E’ evidente che ulteriori aggravamenti, cui non corrispondono visibili interventi di contenimento di spesa da parte del sistema pubblico, non possono che bloccare ogni spiraglio di crescita e minare ulteriormente la nostra competitività.