Certamente commentare nell’anno 2004 i risultati dell’aviazione commerciale italiana riferiti al 2002, può risultare alquanto insolito; inoltre mancano del tutto i dati incoming e outgoing sul traffico cargo, che pure offre la possibilità di numerose e interessanti analisi.
Tuttavia avendo il Ministero dei Trasporti-Enac rilasciato il suo annuario statistico 2002 solo a gennaio di quest’anno, le opzioni a disposizione erano due: o ignorare completamente l’avvenimento o, sia pur in ritardo, commentarlo.
Fra le due ipotesi si è scelta la seconda in quanto i dati dell’annuario statistico, anche se incompleti per permettere una analisi completa sullo stato dell’aviazione civile nel nostro paese, sono sempre un ottimo termometro atto a saggiare l’evoluzione del sistema, vuoi dal punto di vista compagnie aeree, vuoi come sistema aeroportuale e vuoi infine dall’ottica del marketing industriale.
Ed è forse proprio su quest’ultimo versante che più evidenti sono le lacune. È normale che sui traffici charter si possano trovare tutti i numeri dettagliati per direttrice, e apprendere ad esempio che fra Italia e Atene sono stati trasportati 30.232 passeggeri di cui 21.119 da vettori italiani e 9.113 da vettori esteri, mentre non si possa sapere quanti passeggeri abbiano volato sulla direttrice Roma-Milano riferita ai servizi regolari, scheduled?
Stante il vertiginoso aumento del numero dei neo-vettori e le continue nuove rotte interne che si aprono e si chiudono non è forse su questo versante che i dati avrrebbero dovuto essere più copiosi e abbondanti?
Per quale motivo degli aeroporti italiani si deve sempre e soltanto sapere passeggeri, merci e velivoli riferiti ai numeri complessivi e non poter conoscere dallo scalo di Fiumicino quanti passeggeri hanno volato sugli Stati Uniti e quanti su Genova?
Sono esempi che mostrano l’assurdità di una situazione che dovrà essere rivista, perchè anche un annuario deve adeguarsi ai mutati tempi e non può rimanere con la veste editoriale invariata mentre l’aviazione commerciale, lasciatasi alle spalle una industria costituita dal solo vettore di bandiera, vede oggi i cieli solcati da un sempre più nutrito numero di operatori.
Inoltre sarebbe il caso di interrogarsi sulla validità di una norma che in tempi di deregolamentazione e di piena concorrenzialità impedisce agli operatori di settore di sapere quanti passeggeri sono stati trasportati su una certa rotta ove opera un solo vettore, lasciando ai gestori aeroportuali il compito di essere gli escusivi detentori di informazioni commerciali altrimenti inaccessibili. Di certo se un qualche imprenditore volesse cimentarsi nel lanciare un nuovo vettore ed ovviamente decidere la scelta delle rotte dove operare avrebbe tutto il diritto di conoscere attraverso fonti ufficiali, e non riservate, quanti potenziali passeggeri muove in un anno una determinata direttrice domestica.
Desta notevole perplessità inoltre la nota che appare a fondo pagina relativa ai dati aeroportuali O-D (Origine-Destinazione) laddove viene specificato che “i dati relativi a questo aeroporto hanno una affidabilità inferiore al 90%”.
Il Ministero dei Trasporti nella sua veste istituzionale di organismo che concede le autorizzazioni sia per le concessioni aeroportuali sia per gli operatori aerei, dovrebbe essere colui al quale fanno capo tutte le informazioni relative ai dati statistici della rete aerea nazionale, la quale fra l’altro lungi dal fotografare flussi turistici tipicamente rappresentati ad esempio dal mercato dei charter, rappresenta piuttosto una necessità di servizio pubblico. Paradossalmente si verifica invece che colui il quale cercasse i dati sulle destinazioni turistiche le troverebbe dettagliate, per rotta, per operatore, mentre i dati riferiti al mercato domestico rimangono top secret.
Parlando dei vettori italiani, ad esempio, la tabella che indica il numero passeggeri trasportati nell’anno in esame andrebbe più minuziosamente dettagliata.
La tabella VET1 dell’annuario statistico mostra infatti il numero passeggeri trasportati ma non li distingue fra linea e charter; inoltre se un operatore ha operato solo pochi mesi all’anno, ma ha comunque operato, non si ravvede il motivo per cui i dati debbono essere omessi ; infine sono troppe le caselle, specialmente tenendo conto del ritardo con cui esce il volume, ove compare la sigla “n.d.” ossia non disponibile.
Mettiamo a confronto i dati sul traffico delle singole aerolinee così come vengono pubblicati dalla IATA nel suo World Air Transport Statistics, e quelli dell’Annuario Enac
IATA:
I voli Revenue vengono suddivisi in: a) scheduled services;
b) All-cargo flights;
c) Charter Services;
Per ogni vettore e per ognuna di queste tipologie viene mostrato:
a) kilometri volati
b) Numero Partenze
c) Ore volate d) Passeggeri trasportati
e) Merce trasportata
f) PKF
g) ASK
h) Load factor
ì) Km del network
ANNUARIO STATISTICO ENAC:
Per ogni vettore nazionale troviamo pubblicato:
a) Passeggeri trasportati
b) Coefficente riempimento
c) Ore volate
d) Voli
Il tutto riferito ad un singola tipologia aggregata comprendente sia linea che charter.
Da questi brevi appunti traspare evidente che l’annuario può essere notevolmente migliorato fino a comprendere informazioni più in linea con gli attuali tempi di deregolamentazione totale che contraddistingue il settore.
Va anche osservato che le circa 150 pagine che compongono l’annuario ospitano per più di due terzi, informazioni e cifre riferentesi agli aeroporti e solo “marginalmente” dati riguardanti i vettori. A nostro modesto parere questa impostazione è completamente da ribaltare se è vero, come è vero, che i numeri degli aeroporti sono costituti dalla capacità delle aerolinee di apportare traffico; è errato pertanto lasciare a quest’ultime un ruolo secondario piuttosto che primario. Il raffronto da noi effettuato con l’annuario IATA vuol mettere in evidenza che numerosi sono i parametri e numeri che si riferiscono alle compagnie di navigazione aerea che meriterebbero di essere evidenziati.
Passando all’analisi delle cifre, la prima tabella da noi elaborata è quella relativa al numero passeggeri trasportati dai vettori italiani. In base ad essa troveremo che nell’anno 2002 la AirOne ha superato la Meridiana ed è divenuta il secondo vettore italiano.
Compagnie aeree Linea e charter – traffico 2002
ALITALIA (gruppo) 22.505.000
AIRONE 4.042.381
MERIDIANA 3.322.510
VOLARE AIRLINES 2.071.086
AIR DOLOMITI 1.093.631
AIR EUROPE 1.063.935
EUROFLY 922.377
ALPI EAGLES 833.922
AZZURRA AIR 785.471
BLUE PANORAMA 420.000
MINERVA 377.443
LAUDA AIR 372.541
GANDALF 287.505
PANAIR 269.419
NEOS 224.000
ITALY FIRST 33.800
AIR VALLEE 31.817
Fonte: Tabella VET 1
Fra le note che accompagnano la tabella troviamo l’informazione che anche la Miniliner e la Mistral Air hanno operato nel 2002 (ed evidentemente i dati sono mancanti) a tal proposito vale l’osservazione da noi riportata in precedenza.
Passiamo ora ad analizzare la tabella OD2 (Origine-Destinazione) la quale mostra le direttrici movimentate da ogni scalo italiano; abbiamo qui ritenuto opportuno evidenziare in primo luogo il numero passeggeri (arrivi+partenze) che hanno interessato le destinazioni “Italia” (sono mancanti come già detto i numeri sulle singole direttrici) e inoltre abbiamo voluto riportare la principale destinazione estera movimentata dallo scalo.
NUMERO PASSEGGERI ORIGINE-DESTINAZIONE NEGLI SCALI ITALIANI
ITALIA Estera
ALGHERO 596.060
ANCONA 207.484 Germania 56.175
BARI 1.153.346
BERGAMO 221.311 G.Bretagna 248.165
BOLOGNA 1.175.536 Germania 383.734
BOLZANO 30.813
BRINDISI 556.831
CAGLIARI 2.047.062
CATANIA 3.258.895 Germania 285.265
CROTONE 25.604
FIRENZE 403.054 Germania 323.689
GENOVA 610.722 G. Bretagna 207.876
LAMEZIA T. 778.964
LAMPEDUSA 88.045
MARINA DI CAMPO 2.048
MIL-LINATE 5.667.658 G.Bretagna 703.693
MIL-MALPENSA 4.012.058 Spagna 1.570.665
NAPOLI 2.514.179 G.Bretagna 582.503
OLBIA 1.144.212
PALERMO 2.943.445 Francia 16.552
PANTELLERIA 43.869
PARMA 29.304
PERUGIA 50.688
PESCARA 73.718
PISA 496.249 G.Bretagna 547.149
REGGIO CALABRIA 474.053
RIMINI 36.962 Germania 23.009
ROM-CIA 4.548 G.Bretagna 446.108
ROM-FCO 12.233.118 Francia 1.567.590
TORINO 1.547.793 Germania 353.919
TORTOLI 36.308
TRAPANI 26.787
TRIESTE 406.464 G.Bretagna 104.327
VENEZIA 1.557.202 Francia 587.992
VERONA 824.552 Spagna 244.426
Fonte: Tabella OD-2
Come appare evidente dalle cifre riportate, Roma Fiumicino si rivela lo scalo “hub” per eccellenza per i movimenti domestici con oltre dodici milioni di passeggeri domestici, segue il sistema milanese che ne movimenta 9.600.000; sul fronte delle destinazioni estere, una sorpresa deriva dal fatto che sulla maggior parte degli scali la prima destinazione straniera più movimentata, non è la Gran Bretagna come si poteva ritenere, bensì la Germania.
PASSEGGERI INTERNAZIONALI (arrivi+partenze) I PRIMI 10 AEROPORTI
MILANO MALPENSA 13.376.331
ROMA FIUMICINO 12.767.827
VENEZIA 2.644.010
BOLOGNA 2.214.715
MILANO LINATE 2.143.077
NAPOLI 1.542.278
TORINO 1.239.275
PISA 1.120.032
BERGAMO 1.069.690
FIRENZE 974.498
Fonte: tav. APT 1
Sul fronte del numero passeggeri internazionali gli scali italiani hanno movimentato complessivamente nell’anno 2002 ben 45.594.066 passeggeri. Milano Malpensa è il primo scalo italiano superando Fiumicino di circa 500.000 unità; se alle cifre di Malpensa si aggiunge poi il numero passegeri internazionali movimentati da Linate il distacco si fa ancora più consistente. In base a questi numeri, il sistema aeroportuale milanese si pone al primo posto quale maggior polo internazionale per movimento passeggeri, Ciampino infatti ha movimentato, nel 2002, 915.278 passeggeri internazionali.
Complessivamente (passeggeri nazionali+ internazionali) nel 2002, il sistema aeroportuale romano ha movimentato 25.886.753 passeggeri, Linate e Malpensa 25.162.556, quindi il polo romano si conferma primo nell’ambito del sistema aeroportuale italiano.
GRADUATORIA SCALI IN BASE AL NUMERO PASSEGGERI TRASPORTATI
(servizi commerciali arrivi+partenze)
1. ROMA-FIUMICINO 24.955.820
2. MILANO-MALPENSA 17.348.296
3. MILANO-LINATE 7.814.260
4. VENEZIA TESSERA 4.178.790
5. NAPOLI-CAPODICHINO 4.063.259
6. CATANIA-FONTANAR. 4.025.039
7. PALERMO-PUNTA RAISI 3.516.860
8. BOLOGNA-B.PANIGALE 3.374.130
9. TORINO-CASELLE 2.749.653
10. CAGLIARI 2.149.889
11. VERONA 1.913.663
12. PISA 1.612.630
13. FIRENZE 1.373.159
14. OLBIA 1.361.985
15. BERGAMO 1.287.059
16. BARI 1.243.807
17. GENOVA 1.006.552
18. ROMA-CIAMPINO 930.933
19. ALGHERO 794.856
20. LAMEZIA TERME 773.614
Fonte: Tav APT 16
GRADUATORIA SCALI ITALIANI IN BASE AL NUMERO MOVIMENTI AEREI COMMERCIALI – I PRIMI 10 SCALI
N° Movimenti Nazionali Internazionali
FIUMICINO 277.755 55.5% 44.5%
MALPENSA 212.210 24.1% 75.9%
LINATE 86.588 68.2 31.8%
VENEZIA 62.717 37.4 62.6
NAPOLI 57.155 70.3 29.7
BOLOGNA 55.447 30.7 69.3
CATANIA 47.583 84.1 15.9
TORINO 45.077 42.5 57.5
PALERMO 43.683 89.7 10.3
VERONA 31.600 31.9 68.1
Fonte: tav. APT 15
Di particolare interesse sono le tabelle contenute nella sezione “GEST” le quali mostrano dati e indici di bilancio delle società di gestioni aeroportuali, i quali purtroppo però si riferiscono addirittura all’anno 2001.
RICAVI (migliaia di Euro)
aeronautici handling commerciali
ALGHERO 2662 (55%) 1373 (28%) 837 (17%)
ANCONA 2250 (20%) 2824 (25%) 6312 (55%)
BA-BR-FG-TA 5777 (48%) 3445 (29%) 2795 (23%)
BERGAMO 10198 (36%) 11308 (40%) 6573 (23%)
BOLOGNA 22081 (38%) 21453 (37%) 13957 (24%)
BOLZANO 212 (12%) 20 (1%) 1482 (86%)
CAGLIARI 5327 (66%) 635 (8%) 2142 (26%)
CATANIA 14363 (43%) 14170 (43%) 4552 (14%)
CROTONE 60 (22%) 129 (47%) 86 (31%)
CUNEO 93 (8%) 46 (4%) 1048 (88%)
FIRENZE 8915 (34%) 12468 (48%) 4673 (18%)
FORLI’ 514 (36%) 507 (36%) 405 (28%)
GENOVA 4563 (14%) 9778 (30%) 18652 (57%)
LAMEZIA 3087 (37%) 3821 (45%) 1520 (18%)
MIL LIN-MXP 168720 (31%) 226485 (41%) 153662 (28%)
NAPOLI 18352 (54%) 5553 (16%) 10201 (30%)
OLBIA 5690 (41%) 5216 (38%) 2878 (21%)
PALERMO 12868 (48%) 9183 (34%) 4831 (18%)
PARMA 136 (8%) 651 (37%) 958 (55%)
PERUGIA 207 (21%) 451 (47%) 312 (32%)
PESCARA 723 (30%) 1043 (4%) 632 (26%)
PISA 7305 (31%) 11583 (50%) 4463 (19%)
R.CALABRIA 769 (47%) 430 (26%) 427 (26%)
RIMINI 1828 (40%) 2077 (46%) 641 (14%)
ROMA FCO-CIA 200686 (45%) 34267 (8%) 211764 (47%)
TORINO 17200 (34%) 20501 (40%) 13266 (26%)
TRAPANI 147 (18%) 628 (77%) 42 (5%)
TREVISO 2476 (38%) 3982 (62%) – –
TRIESTE 2924 (29%) 4750 (48%) 2244 (23%)
VENEZIA 25355 (35%) 30590 (42%) 17373 (24%)
VERONA-BRESCIA 16194 (42%) 13561 (36%) 8445 (22%)
Fonte: GEST 2
Nel raffronto fra i due maggiori poli nazionali risulta che gli scali milanesi hanno entrate commerciali pari al 28% del totale ricavi, contro il 47% di quelle prodotte da Fiumicino e Ciampino.
Sembra pertanto si possa affermare che gli scali gestiti dalla società Aeroporti di Roma risultano decisamente più “commercializzati” di quanto siano quelli milanesi. Può risultare opportuno rammentare come l’ICAO e la IATA sono state sempre favorevoli all’aumento delle entrate “non aeronautiche” in quanto si ritiene che il loro lievitare riesca a contenere l’aumento dei costi di natura aeronautica che chiaramente ricadono completamente sui vettori.
Antonio Bordoni