A circa 10 anni dal loro debutto, ecco la radiografia di un modello di ospitalità che è sempre più di tendenza: l’albergo diffuso. E’ quello che emerge dall’indagine effettuata tra gli Alberghi Diffusi che hanno partecipato all’incontro nazionale degli Alberghi Diffusi, organizzato dall’Associazione nazionale (ADI), che si è tenuto ad Urbino – presso l’AD di campagna Urbino Resort – il 26 novembre 2008. L’indagine ha messo in luce alcuni interessanti aspetti che caratterizzano questa innovativa formula di ospitalità
1. stagionalità: Gli Alberghi Diffusi, cioè le strutture ricettive orizzontali, che forniscono tutti i servizi alberghieri agli ospiti, lavorano tutto l’anno (100%), indipendentemente dal clima e dalla posizione geografica. Anche questa indagine conferma dunque che l’AD, in quanto proposta che offre lo stile di vita dei luoghi, rappresenta un contributo alla destagionalizzazione del turismo nei territori.
2. il gestore di un AD: La metà dei titolari degli AD proviene dal settore alberghiero, l’altra metà è alla prima esperienza in campo ricettivo. Il 50% dei gestori è laureato, il 50% conosce lingue straniere, il 30% frequenta corsi d’aggiornamento.
3. Rapporti con il Trade: Gli AD lavorano sia con il turismo individuale che con il turismo organizzato. Quest’ultimo proviene principalmente dai tour operator (canale che incide per circa il 22% della clientela degli AD che lavorano con il turismo organizzato), di poco inferiore il ruolo delle agenzie di viaggio ( 15%).
4. Comunicazione: L’attività di comunicazione è affidata prevalentemente ad Internet e al passaparola, considerati come canali di marketing rispettivamente dal 90% e dall’80% delle strutture. Da notare comunque che anche la presenza su riviste e su guide territoriali è considerata dagli AD una valida modalità per essere contattati dagli ospiti.
5. Permanenza media: Nell’80% dei casi il soggiorno dura in media dalle 2 alle 3 notti; nel 20% dei casi la durata media è dalle 3 alle 6 notti.
6. Tempi di prenotazione: Per quanto concerne i tempi di prenotazione, a fronte di una quota superiore al 55% di prenotazioni a ridosso di data, gli AD possono contare anche su un 35% di clientela che preferisce muoversi con discreto anticipo.
L’Associazione nazionale degli Alberghi Diffusi, presieduta dal prof. Giancarlo Dall’Ara, rappresenta pressoché la totalità degli alberghi diffusi attivi in Italia, dal Friuli alla Basilicata, alle isole. Per il futuro si prevede un sensibile incremento di questa formula in Liguria dove sono in programma 6 progetti di Albergo Diffuso, e in Lombardia.
Cosa è l’AD
Un po’ casa e un po’ albergo, per chi non ama i soggiorni in hotel; è questa in poche parole la nuova formula di ospitalità che prende il nome di ‘albergo diffuso’. Le sue componenti sono dislocate in immobili diversi, che si trovano all’interno di uno stesso nucleo urbano. L’aggettivo ‘diffuso’ denota dunque una struttura orizzontale, e non verticale come quella degli alberghi tradizionali che spesso assomigliano ai condomini. L’albergo diffuso si rivolge ad una domanda interessata a soggiornare in un contesto urbano di pregio, a vivere a contatto con i residenti, più che con gli altri turisti, e ad usufruire dei normali servizi alberghieri, come la colazione in camera o il servizio ristorante. L’albergo diffuso si è rivelato particolarmente adatto per valorizzare borghi e paesi con centri storici di interesse artistico ed architettonico, che in tal modo possono recuperare e valorizzare vecchi edifici chiusi e non utilizzati, ed al tempo stesso possono evitare di risolvere i problemi della ricettività turistica con nuove costruzioni. L’Albergo diffuso è un modello di ospitalità con le radici saldamente nel nostro paese Per info: Associazione Nazionale degli Alberghi Diffusi – ADI (www.alberghidiffusi.it), tel 338.6719153