image001Sabato 21 febbraio alle 12 nell’area della Regione Piemonte alla BIT, la Borsa Italiana del Turismo al centro fieristico di Rho, la Provincia di Torino presenterà i primi risultati del progetto europeo ALCOTRA denominato “Tour dei saperi e dei sapori”, di cui la Provincia stessa è capofila. Gli altri partner del progetto sono la Provincia di Cuneo, il Dipartimento francese delle Alpes de Haute Provence, le città gemellate di Gap (capoluogo del Dipartimento Hautes Alpes) e Pinerolo, la Communauté des Communes du Pays de Forcalquier et de la Montagne de Lure, l’Université Européenne  des Saveurs et des Senteurs, la Conservatoria delle Cucine Mediterranee. Il progetto “Tour dei Saperi e dei Sapori delle Montagne – Tour des Savoirs et des Saveurs de la Montagne”  nasce dall’esigenza di promozione integrata di un turismo enogastronomico sostenibile nel territorio alpino. L’intento è di mettere in rete le esperienze locali italiane e francesi, con l’obiettivo di accrescere la cooperazione e di coordinare l’offerta turistica della regione alpina occidentale, valorizzandone le caratteristiche comuni.

Articolato in tre fasi, il progetto ha cercato nella prima parte, di approfondire il significato del cibo e delle sue materie prime agricole, partendo da un presupposto: la montagna (ed in particolare i due versanti delle Alpi, al di là delle fittizie barriere amministrative statali) è stato ed è luogo d’incontro, di scambio e di movimento. Così è anche il cibo, uno dei comuni denominatori del confronto tra culture, un vero e proprio terreno di scambio tra culture ed anche tra generazioni. In questo senso il cibo non è affatto immobile e le tradizioni alimentari sono soggette a continui (e più o meno impercettibili) cambiamenti. Il progetto quindi non utilizza il patrimonio di prodotti e di ricette alpine (oggetto della prima fase di ricerca) per ribadire un appello alla tradizione come ancora di salvezza nei confronti della modernità standardizzata, banalizzata, disorientante ed estraniante. Si vuole, semmai, dimostrare come nel tempo e nello spazio le ricette sono state il luogo dell’incontro tra tradizione e futuro della cultura alpina e come ancora possono costituire il “trait d’union” evoluto e pacifico per la loro integrazione. Le ricerche che seguiranno costituiscono in questo quadro la base essenziale per sviluppare la fase 2, quella della formazione e della sensibilizzazione, propedeutica alla fase 3, che prevede lo sviluppo di un vero e proprio prodotto turistico. I prodotti e le ricette rilette in chiave “evolutiva” permettono la creazione di un vero e proprio “tour” di sei giorni attraverso i territori transfrontalieri, che utilizza come fil rouge uno dei prodotti chiave dell’alimentazione alpina, la patata, il “tubero povero” della montagna, non a caso spesso definito come il “pane dei montanari”.