egitto_veratour_marsa_jaz_oriental_esterno1Ampiamente assimilata la novità Oasis Canoa di Santo Domingo (è stato il prodotto più richiesto e venduto dell’inverno), diventano ora di attualità i nuovi Veraclub del medio raggio estivo: Veraclub Jaz Oriental, Marsa Matrouh – Un villaggio grande, con altissimi standard alberghieri, interamente italiano nella gestione e nella clientela, su una baia con mare dai colori splendidi e sabbia bianchissima. Apre il 7 luglio, volo da FCO direttamente su Marsa Matrouh.

  • Veraclub Anastasia, Mykonos – L’isola più trendy (e costosa) del Mediterraneo, Veratour è l’ unico ad avere il villaggio lì. Tipicamente greco nell’aspetto, a picco su una incantevole baia i cui colori ricordano il mare cristallino di Formentera e a 10 minuti dal centro città, con in più tutta la qualità dei servizi e degli standard Veraclub!
  • Veraclub Perdepera, Sardegna – Si possono prenotare tutti quei clienti che gli scorsi anni non si riusciva a mandare all’Eos e al Costa Rey perché erano già pieni!
  • Veraclub Ibiza a Cala San Vicente (Ibiza) e Veraclub Palmira Isabela a Palma Nova (Palma di Mallorca) – Sulle due isole più turistiche e mondane delle Baleari il T. O. ha cambiato spiagge; ha preso due strutture molto simili a quelle dello scorso anno ma con tante camere in più, l’obiettivo era quello di dare più prodotto alle proprie agenzie. Al Veraclub Ibiza quest’anno ci sono anche una ventina di camere per singles, e il Palmira Isabela garantisce un miglioramento dello standard albeghiero rispetto al vecchio Delfin Playa. Ottime le quote gruppo per giugno e settembre.
  • Non dimenticate infine due villaggi che ovviamente novità non sono, ma presentano nuove dotazioni che migliorano il profilo complessivo dell’offerta. Al ClubAmico Gala di Tenerife (non un Veraclub, ma  esclusiva sul mercato italiano) sono state rinnovate tutte le camere e sostituita la relativa mobilia, inoltre è stato istallato un bel centro benessere spa&wellness per saune, massaggi rilassanti e trattamenti rigeneranti. Al Veraclub Elphistone di Marsa Alam invece è stato ultimato un nuovo blocco con camere nuovissime e una bella piscina a sfioro in una zona molto riservata del villaggio: una sorta di “area vip” da dove godere a pieno della brezza marina che stempera il torrido caldo africano e di una luce piena che riverbera dalle dune circostanti. Ultimati anche gli interventi di sostituzione della mobilia nelle camere più vecchie e l’istallazione di due nuove isole buffet nel ristorante.

    3) Marsa Matrouh

     

    Lo sapevate che… il paesaggio costiero di Marsa Matrouh si diversifica tra lunghe e deserte spiagge bianche, bacini lagunari che riparano le spiagge dall’azione erosiva delle onde e mantengono gradevole la temperatura dell’acqua fino a autunno inoltrato, tratti di costa rocciosa a strapiombo sul mare e che pur non essendo presente la barriera corallina del Mar Rosso offre calette mozzafiato con delle acque turchesi che non hanno nulla da invidiare a quelle dei Caraibi?

     

    Lo sapevate che… la cittadina di Marsa Matrouh è l’ultimo avamposto prima del confine libico e che per il suo mare, la sua tranquillità, la sua temperatura media di 30° e la sua ottima cucina a base di pesce e frutta delle oasi è una meta molto conosciuta e apprezzata dalla ricca borghesia egiziana?

     

    Lo sapevate che… a tre ore di pullman dal Veraclub si può scoprire la cultura e la vitalità di Alessandria d’Egitto come il grande spazio vuoto del Deserto Bianco punteggiato qua e là da oasi lussureggianti?

     

    Lo sapevate che… le spiagge più belle di Marsa Matrouh sono a ovest della città e nello specifico trattasi di Almaza Beach (forse la più famosa) a 38 km, Agiba Beach (l’unica adatta allo snorkeling per il suo profilo roccioso) a 20 km e Obayed (acque davvero turchesi) a 17 km?

     

    Lo sapevate che… la costa est vede invece come punti più rinomati i Bagni di Cleopatra (pare che davanti ai faraglioni si rilassasse la famosa regina) e la Layla Morad Rock dove i ragazzi egiziani si tuffano come fanno i messicani dallo sperone roccioso di Acapulco?

     

    Lo sapevate che… di fronte al Beau Site Hotel si può prendere un breve traghetto per scoprire una bellissima penisola in mezzo al mare?

     

    Lo sapevate che… basta una giornata di escursione per scoprire l’affascinante oasi di Siwa, con le sue case di fango e di sale mangiate dal sole, le sue palme ricche di datteri eccezionali, i frutteti di arance e albicocche, le sue notti stellate e silenziose, le sue dune dai colori cangianti (a seconda delle ore del giorno le sfumature vanno dall’amaranto al beige, passando per l’ocra, il giallo e il bianco)?

     

    Lo sapevate che… a Siwa ci sono gli ultimi berberi dell’Egitto, i resti di un tempio-oracolo dedicato ad Amon il dio del Sole e un panorama amato dai grandi pittori dell’800 francese (vedi gli acquerelli di Delacroix su tutti)?

     

    Lo sapevate che… Siwa rappresenta una Spa naturale ed un esempio unico di ecoturismo con le sue vasche di acqua sorgiva tiepide, le sabbiature bollenti e i fanghi terapeutici di terra e di sale?

     

    Lo sapevate che… vicino a un mare da sogno e a un deserto infinito riecheggiano storie di guerra, morte e dolorosa memoria nel sito di El Alamein?

     

    Lo sapevate che… quel nome che significa in arabo “due bandiere” ha visto cadere soldati di cento bandiere e che ogni nazione ha lì il suo Sacrario o monumento funebre che in certo modo rappresenta anche la cultura dei paesi una volta in guerra (una fortezza medievale per la Germania, un monumento classico per l’Italia, una fila di lapidi come più tardi per i caduti del Vietnam seppelliti a Washington per tutti i soldati dell’alleanza inglese)?

     

    Lo sapevate che… ai 5200 italiani morti a El Alamein “Mancò la fortuna, non il valore” secondo la storiografia ufficiale ma in realtà mancò molto di più e furono annientati da cause quali la fame e la sete, i rifornimenti ridicoli, i mezzi inadeguati, i carri armati scassati, le informazioni via radio inesistenti?

     

    Lo sapevate che… con le truppe di Rommel in fuga e Mussolini in poltrona quei poveracci rimasero soli nel deserto a difendersi con scatole di pomodoro riempite di esplosivo contro i potenti cannoni degli inglesi? E lo sapevate che, caso forse unico nella storia della Seconda Guerra Mondiale, dagli altoparlanti dei tank di Montgomery provenivano messaggi di ammirazione per il coraggio dei nemici?

     

    Lo sapevate che… cosa è rimasto di tutto questo? Un porto che sta convertendo la sua economia dal petrolio al turismo, 11 km di spiagge stupende coi primi alberghi e villaggi, un museo di carri, cannoni e aerei e la memoria dei morti.

     

    Lo sapevate che… in un bellissimo e malinconico film italiano “El Alamein, la linea del fuoco”, vincitore del David di Donatello nel 2003, si respira l’aria poetica di quei deserti e di quella disfatta vissuta dai soldati semplici rimasti per sempre tra quelle sabbie?

     

     

     

     

     

     

    Sardegna: Veraclub COSTA REY e Veraclub EOS VILLAGE

     

    Un tipico borgo sardo a due passi da un mare sabbioso e turchese: questa è la prima immagine da cartolina del Veraclub Costa Rey, situato sulla costa sud-est dell’isola, 30 km a nord di Villasimius e un’ora e un quarto di transfer dall’aeroporto di Cagliari.

    Del borgo il villaggio ha tutto: le tegole sui tetti e i balconcini in ferro battuto, le facciate delle casette color crema con le porte e le finestre celesti, una pittoresca piazzetta centrale dove tutti si conoscono presto e fanno amicizia; certo, al posto del municipio o della fontana troverete la piscina e il prato molto curati, il bar-veranda coi tavolini dove gli ospiti si crogiolano al sole, il ristorante ampio e in stile rustico e tre belle palme che completano la scena. Non sono cose che danno fastidio, no? Come la posizione che è incantata, isolata, a quindici minuti a piedi dai negozietti del paese. Non arriva un rumore al Costa Rey.

    Una giornata al Veraclub Costa Rey passa all’insegna dell’assoluto relax. Essendo un prodotto della linea “Atmosphera Resort” si può fare colazione fino a tardi in una sala panoramica, guardando il mare da sogno oltre le tegole e il prato, con una montagna polinesiana sullo sfondo. In genere dopo la colazione si va al mare, su una spiaggia lunghissima, attrezzata il giusto, con le canoe, i surf, il campo da bocce, di beach volley e di beach soccer, con l’entrata in acqua che è facile, perché non esistono scogli. Il mare si può conoscere anche con belle escursioni, in barca, gommone o catamarano.

    Quando è ora di pranzo si gusta un ottimo buffet mediterraneo. Siesta sulla sdraio o in camera e poi c’è di nuovo il mare, un torneo sportivo, la piscina coi cocktail e gli spuntini, una seduta di massaggi o magari un’escursione a vedere i nuraghe e i cavalli selvaggi…

    In questa sede sarà bene ricordare che le attività di animazione al villaggio sono soft e che qui i vostri ospiti non troveranno le stesse Equipe di Djerba o Sharm: contatto, qualche attività in spiaggia, piano bar e poco altro. Volutamente.

    Anche la musica è soft, non ci sono altoparlanti, microfoni, né tiri alla fune, al Costa Rey si gode solo della bellezza del luogo e ci si rilassa.

    Il tramonto propone la rilassante opzione della Spa Veraclub Beauty&Health (percorso acqua con sauna, bagno turco e splendido idromassaggio o percorso benessere con massaggi vari e trattamenti di bellezza) che va ad aggiungersi all’elegante Cigar Bar sotterraneo che funziona anche da teatro, discoteca e sala hobby.

    La sera la cena è servita a tavola e per gli intrattenimenti c’è sempre il piano bar a bordo piscina e un po’ di cabaret. Fuori dal Veraclub, a soli 5 km, collegato con una navetta, c’è un disco pub con campo di calcetto attiguo; quindi per le ore piccole e per i tornei sportivi più strutturati le possibilità non mancano.

    Veratour in Sardegna propone un vero gioiellino, molto romantico e molto intimo, con pochi bambini (le camere con terzo letto child sono contingentate, per alcune adv questo è un difetto ma per noi è una strategia precisa di posizionamento del prodotto; e poi per le famiglie abbiamo l’Eos…). Quindi definirei il Costa Rey come un’ottima alternativa per contenuti e livello del servizio al favoloso Santa Justa de I Grandi Viaggi. Non pensateci troppo a proporlo, mi ringrazierete; ci sarà una ragione se molti di voi mi si lamentano del fatto che è sempre pieno e non si trova mai posto …

     

    … Ecco allora che a circa un chilometro Veratour raddoppia, con l’altrettanto tipico Veraclub Eos Village. La struttura somiglia molto al Costa Rey, se possibile qui l’uso di tegole sui tetti e pietra locale a vista sui muri è ancora più vistoso e caratteristico; arredamento delle camere in puro stile sardo. Le principali differenze sono le seguenti: l’Eos è senz’altro più grande, i viali con le camere e le aree comuni si sviluppano in posizione più arretrata rispetto al mare (il Costa Rey è praticamente “ammollo”); dalla zona piscina-ristorante si percorre un ampio sentiero all’interno del curatissimo parco-giardino del villaggio e dopo neanche cento metri si sbuca sulla spiaggia. Ma soprattutto, all’interno del parco c’è un bellissimo e attrezzatissimo super miniclub, con personale specializzato e recinto in legno a limitare le scorribande degli ospiti più piccoli e turbolenti … così mamma e papà si godono lo spettacolo di un mare tra i più belli della Sardegna e tornano dalle vacanze belli rilassati!

    Qui lo staff dei nostri ragazzi è più numeroso e le attività sportive e di animazione più varie e frequenti, in puro stile Veraclub. Da segnalare inoltre la biberoneria attrezzata con piastre per cuocere o scaldare le pappe per i bebè, che rende l’Eos Village un prodotto particolarmente indicato anche per famiglie con bimbi da 0 a 2 anni. Non cambia invece l’ottimo livello del servizio e della cucina.

     

     

     

     

    Veraclub PERDEPERA

     

    Terzo villaggio Veraclub in sardegna per l’estate 2009, una struttura che forse alcuni di voi conoscono per averla venduta negli anni precedenti come Ventaclub e, l’anno scorso, come Columbus Club. Ho avuto la fortuna di visitarla nel settembre scorso e devo dire che si tratta davvero di un bell’acquisto: un prodotto molto adatto soprattutto per la clientela delle famiglie che con le sue 120 camere, molte le triple e le quadruple, arricchisce e completa la nostra offerta sull’isola.

    Facilmente raggiungibile in auto dal porto di Arbatax (mentre il transfer dall’aeroporto di Cagliari è un pò più faticoso, supera le due ore), il Perdepera sorge a ridosso di un mare azzurro e di una spiaggia enorme su cui si sbuca attraversando una piccola pineta. Molte le possibilità di sport acquatici ed escursioni in gommone lungo uno dei tratti di costa meno conosciuti e costruiti della sardegna; la spiaggia è attrezzata con docce, bar e servizi e un efficente sistema di boe segnala il punto oltre il quale, a una decina di metri dalla riva, il fondale scende bruscamente e l’acqua diventa alta (quindi no problem, il mare è sabbioso e l’accesso è facile).

    Il cuore pulsante del villaggio sarà la zona piscina, immediatamente alle spalle della spiaggia, mentre in posizione leggermente arretrata e tranquilla sorgono le unità abitative collegate da un fitto intreccio di viottoli che attraversano prati ben curati e aiuole colorate. Biberoneria, miniclub e teatro per le attività di animazione (lo staff sarà di una ventina di ragazzi) sono tutti raccolti intorno alla piscina e c’è anche un locale adibito a pizzeria con oltre cento coperti. Le camere sono di diverso taglio e dimensioni. Sulla destra rispetto al viale d’ingresso ci sono per lo più quadruple (con letto matrimoniale al piano superiore raggiungibile tramite scala tipo soppalco), dal lato opposto invece le triple (molte delle quali con verandina privata), le doppie e tre coppie di camere comunicanti per nuclei familiari numerosi o gruppetti di amici. Anche le doppie sono comunque comode e spaziose, quindi saranno molte le opportunità di terzo letto aggiunto. Molto buono il livello delle dotazioni e degli arredi, anche se la perfezione e la bellezza delle camere di Eos Village e Costa Rey (che in effetti costano di più) è francamente inarrivabile.

    Per finire una curiosità: mi è stato raccontato che il nome Perdepera, dialetto sardo, deriverebbe da una pietra a forma di pera presente da qualche parte nelle vicinanze del villaggio. Non chiedetemi però quale sia la giusta pronuncia, perché non c’è stato verso di capire una volta per tutte su quale delle tre “e” cada l’accento …