Questo il responso principale dell’incontro tenutosi a Francoforte la scorsa settimana tra i referenti delle istituzioni coinvolte nel costituendo organismo e il direttore del Convention Bureau di Germania (una delle «best practice» internazionali in materia). Individuati, a titolo transitorio, gli strumenti per rifinanziare il network «Italia for Events».
Nell’ambito dell’importante fiera Imex (una delle due principali manifestazioni internazionali di settore), tenutasi a Francoforte la scorsa settimana, Federcongressi ha indetto una riunione tecnica per verificare le possibilità e le modalità di rifinanziamento del network interregionale Italia for Events (Ife), nonché per definire l’iter di costituzione del Convention bureau nazionale, che di Ife dovrà raccogliere a titolo definitivo l’eredità.
All’incontro, tenutosi martedì 26 maggio, hanno presenziato il Presidente Federcongressi Paolo Zona con il Past president Adolfo Parodi, la Coordinatrice dell’area Attività Strategiche Stefania Agostini e il consulente Nicola Pala; il Direttore Generale Programmazione e Coordinamento delle Politiche Turistiche presso il Dipartimento Sviluppo e Competitività del Turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri Roberto Rocca; il Presidente dell’Enit Matteo Marzotto con il Direttore generale Eugenio Magnani e il Direttore Relazioni Esterne Massimo Bartolucci; il Direttore generale di Federturismo-Confindustria Antonio Colombo; il Coordinatore nazionale di Confturismo-Confcommercio Giovanni Bastianelli; il Responsabile delle politiche di sviluppo e di promozione del turismo della Regione Toscana Ermanno Bonomi; l’Assessore al Turismo della Regione Liguria Margherita Bozzano con il dirigente del Dipartimento Turismo Michele Pagani. È intervenuto anche Lutz Vogt, Direttore generale del Convention Bureau di Germania, probabilmente la migliore case history europea in materia, sia per le dinamiche espresse sia per le modalità di finanziamento utilizzate.
Il rifinanziamento di Ife
Stante l’approvazione in via definitiva, avvenuta lo stesso giorno della riunione di Francoforte, da parte del Senato della Repubblica, del Disegno di Legge AS 1082 B recante disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione e la competitività nonché in materia di processo civile, il cui articolo 18 autorizza alla spesa di 48 milioni di euro all’anno per tre anni (cfr. art. 1 § 1228 della Legge 296/2006) per i progetti di eccellenza finalizzati al rilancio della competitività turistica italiana, si è deciso di presentare un progetto di eccellenza che preveda il rifinanziamento del network Ife. Esso andrà concordato tra il maggior numero possibile di Regioni, sarà presentato da una Regione coordinatrice – la Liguria – e dovrà ovviamente includere anche Federcongressi e l’Enit. Dovrà altresì prevedere una quota di cofinanziamento delle Regioni pari al 10-15% della cifra totale.
Il progetto non è sostitutivo del Convention bureau nazionale ma è comunque fondamentale per assicurare adeguata visibilità internazionale alla nostra meeting & incentive industry durante il tempo necessario alla costituzione del Convention bureau medesimo. Si prevede che il rifinanziamento di Ife possa partire in tempi brevissimi, e restituire operatività al network già nella seconda metà di quest’anno.
Il Convention bureau nazionale
Tempi lunghi, invece, per questo organismo, invocato a viva voce da tutti gli operatori italiani, sul quale convergono le energie di Federcongressi, dell’Enit e delle altre istituzioni, e del quale tuttavia non solo non si vede la nascita ma neppure s’intravede l’avvio del processo di costituzione. «Sia chiaro, io comunque sono soddisfatto che questa riunione si sia tenuta, che abbia visto la partecipazione di tutte le parti in causa e che si sia conclusa con il comune intento di far ripartire Ife con priorità», considera Paolo Zona. «Sono soprattutto soddisfatto che essa abbia avuto luogo nell’ambito di una fiera importante come Imex, consentendo ai vertici delle istituzioni di visitare un magnifico stand italiano che ha dato lustro alla nostra meeting & incentive industry. D’altro canto, comunque, non posso fare a meno di riconoscere che il Convention bureau nazionale è un obiettivo ancora lontano. Sbagliano certi organi d’informazione specializzata a darlo per costituito a breve. Ne comprendo l’entusiasmo, ovviamente, ma invito tutti a restare con i piedi per terra. Il bureau sarà frutto di una lunga mediazione tra parti unanimi sì nel ritenerlo indispensabile, ma ancora lungi dall’accordarsi sulle tempistiche e sulle procedure, così come sui contenuti, sui programmi d’azione e sulla governance. C’è la buona volontà di tutti, questa è la nota positiva: una buona volontà espressa non più soltanto a parole ma da oggi anche coi fatti. Ecco, è coi fatti che dobbiamo rispondere alle legittime attese degli operatori: e coi fatti risponderemo, nei modi e nei tempi che una simile intrapresa comporterà».
Nella foto: Paolo Zona