logo MessicoLe ricerche archeologiche a Ichkabal hanno dimostrato l’esistenza di una città Maya di grandi dimensioni che potrebbe svelare alcuni segreti sull’antica civiltà.  I primi archeologi che scoprirono Ichkabal nel 1995, in un’area ignota nel sud dello stato di Quintana Roo, a circa 90 chilometri da Chetumal, si resero subito conto del valore della scoperta. Ichkabal costituisce infatti un insediamento Maya di prim’ordine, dalla mappatura complessa, le cui principali costruzioni avevano una base di 200 metri e raggiungevano un’altezza di 46.

Una città importante per l’impero Maya la cui nascita, per la disposizione degli edifici e la loro architettura, sembra risalire all’epoca Preclassica, circa 250 anni prima di Cristo.

Oggi, Ichkabal costituisce uno dei principali progetti dell’INAH, l’Istituto Nacional de Antropología e Historia, non soltanto per le sue dimensioni ma anche per il legame con la dinastia Kaan, la più potente del periodo Classico.

Da recenti scavi realizzati nel sito di Dzibanché, a soli 11 km a sud-est di Ichkabal, sembra che la stirpe Kaan si stabilì nell’area tra il 450 e il 620 d.C., spostandosi poi successivamente a Calakmul nei pressi di Campeche.

Gli archeologi, partendo da questi ritrovamenti e da quelli scoperti a Ichkabal, insediamento senza dubbio dall’importante entità politica e dotato di un’estensione di circa 3 km di raggio, ipotizzano che proprio qui siano da ricercare le origini della dinastia Kaan.

Alcuni ricercatori, inoltre, in base ai reperti trovati, ipotizzano che quest’area Maya abbia conosciuto la presenza teotihuacana. Questa scoperta contribuirebbe a far venir meno il mito del “collasso della civiltà Meiaya”, che allude all’abbandono dei grandi centri cerimoniali alla fine del periodo Classico.

Attualmente il Governo dello stato di Quintana Roo e il Comune di Othón P. Blanco, in cui si trova Ichkabal, hanno realizzato una strada di accesso all’area, un’iniziativa importante per la sua valorizzazione e per garantirne il collegamento anche nella stagione delle piogge.

Nell’arco di due anni l’eccezionale sito archeologico verrà aperto al pubblico, attualmente l’accesso ai turisti non è possibile in quanto i lavori di scavo non sono conclusi e la zona deve ancora essere messa in sicurezza per garantire le visite ai turisti.