Grazie al giudizio di oltre 4.500 albergatori di tutto il mondo Expedia ha stilato la classifica dei turisti più e meno amati. Tutti pazzi per i turisti giapponesi, che si aggiudicano all’unanimità e per il terzo anno consecutivo, il titolo di “migliori turisti”. Expedia, leader mondiale dei viaggi online, ha chiesto a oltre 4.500 albergatori di tutto il mondo di stilare una classifica dei migliori e peggiori viaggiatori, valutandoli secondo le loro abitudini, caratteristiche distintive, più apprezzati e odiati usi e costumi. Gli italiani, sbaragliati dai colleghi di ben 18 nazionalità, sono stati incoronati solo come campioni di stile. Cattiva educazione, poca disponibilità ad imparare la lingua del posto, taccagneria e la cattiva abitudine di parlare sempre troppo ad alta voce sono il vero tallone d’Achille dei turisti made in Italy.

 

The World´s Best Tourists

1

Giapponesi

14=

Neo Zelandesi

2

Inglesi

16

Tailandesi

3

Canadesi

17=

Portughesi

4

Tedeschi

17=

Cechi

5

Svizzeri

19=

Italiani

6=

Olandesi

19=

Irlandesi

6=

Australiani

19=

Brasiliani

8=

Svedesi

22=

Polacchi

8=

Americani

22=

Sud Africani

10=

Danesi

24=

Turchi

10=

Norvegesi

24=

Greci

10=

Finlandesi

26

Spagnoli

10=

Belgi

27

Francesi

14=

Austriaci

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giapponesi da 10 e lode!

I turisti con gli occhi a mandorla sembrano non avere rivali sull’intera scena mondiale: da una parte all’altre del globo gli albergatori spendono per loro solo giudizi positivi e complimenti, confermati anno dopo anno ormai già dal 2007. Primi per bon ton, perfetta educazione, ordine e pulizia e tranquillità, non alzano mai la voce e difficilmente si lamentano: sono l’icona dell’ospite ideale per ongi albergatore. Unico neo alla loro pagella praticamente perfetta, la poca propensione a imparare la lingua della loro meta di viaggio.

 

Italiani, belli a vedersi ma insopportabili quanto tirchi

Veraci, solari e chiacchieroni gli italiani all’estero sembrano distinguersi (solo) per lo stile inconfondibile, l’amore per la moda e la capacità di abbinare al meglio vestiti, scarpe e accessori di ogni tipo. Questo, però, non li salva dalle aspre critiche degli albergatori, in particolare di quelli di Repubblica Ceca, Germania, Francia, Austria e anche Spagna, nonostante le molte affinità nel carattere e nelle abitudini. In generale, i turisti del Bel Paese sono molto più apprezzati al di fuori dell’Europa: se nel vecchio continente si posizionano ventottesimi, in Asia e in America riescono a scalare rispettivamente ben 18 o 16 posizioni, 10 in Africa.

In particolare, gli italiani vengono ricordati per la poca dimestichezza a parlare la lingua locale, con risultati spesso molto “maccheronici” e per l’eccessiva vivacità, che tende a sfociare in un’eccessiva rumorosità. Inoltre, forse a causa della crisi, i turisti italiani sono molto attenti a centellinare le spese e soprattutto le mance.

 

Francesi, fanalino di coda

I Francesi rendono un po’ meno amara la posizione degli italiani. Infatti i cugini d’oltralpe vengono bocciati ancora una volta all’esame “best tourist”. Quest’anno, infatti, i francesi sono scesi addirittura al 27° posto, diventando vero fanalino di coda di questa particolare classifica. Non particolarmente benvoluti nemmeno dai propri connazionali, sono gli albergatori italiani a nutrire le critiche maggiori sui cugini d’oltralpe, insieme a greci, ungheresi, irlandesi e svizzeri. Strali calcistici? Polemici e sempre insoddisfatti, scortesi, taccagni nel concedere mance e assolutamente ostinati nel non rinunciare all’amato francese: questo è il ritratto dei turisti francesi.

 

Americani, c’eravamo tanto amati

Un’aria di disinnamoramento nei confronti dei turisti americani si era iniziata a sentire già nel 2008, ma è nel 2009 che soprattutto in Europa e negli stessi Stati Uniti le loro quotazioni sono scese. In un anno gli albergatori europei li hanno declassati di ben quattro posizioni, mentre secondo gli albergatori americani i propri connazionali si meritano solo il 26° posto. I turisti americani risultano maleducati, dal comportamento troppo raramente ineccepibile, disordinati e rumorosi. Inoltre, sono decisamente quelli con i peggiori gusti in termini di stile e abbigliamento. Si salavano per la loro attitudine a non badare al portafoglio quando si fanno spese, per la generosità nelle mance e per la forte disponibilità a imparare o provare a parlare la lingua del luogo.

 

 

Curioso notare come la top five dei migliori turisti – a parte il giudizio unanime sulla prima posizione, che vede i giapponesi occuparla saldamente come non mai – cambi anche significativamente a seconda della provenienza degli albergatori. Gli inglesi, ad esempio, solo al 24° posto per gli europei, negli Stati Uniti e in Asia scalano la classifica rispettivamente fino al 3° e 2° posto. I turisti americani, solo ventottesimi in America e settimi in Europa, nei paesi asiatici arrivano fino alla terza posizione.

 

 World´s Best Tourists

Albergatori Europei

Albergatori Americani

Albergatori Asiatici

1. Giapponesi 1. Giapponesi 1. Giapponesi
2. Tedeschi 2. Canadesi 2. Inglesi
3. Olandesi 3. Inglesi 3. Americani
4. Svizzeri 4. Tedeschi 4. Canadesi
5. Svedesi 5. Australiani 5. Svedesi

 

 

 

Metodologia di realizzazione dell’indagine Best Tourist

L’indagine Best Tourists 2009 è stata condotta nel mese di giugno per conto di Expedia da TNS Infratest, mebro tedesco del gruppo TNS, leader mondiale nel settore delle ricerche di mercato e presente in più di 80 paesi.

L’obiettivo dell’indagine era quello di raccogliere le esperienze degli albergatori con turisti provenienti da tutto il mondo, attraverso un questionario online disponibile in quattro lingue e composto da due domande per ciascuna delle dieci categorie presenti (es. cortesia, generosità, ecc.). Sono stati selezionati circa 40.000 albergatori da tutta Europa, Nord e Sud America, da alcuni paesi dell’Africa e per la prima volta da alcuni paesi asiatici, a cui è stata somministrata l’indagine via email. A tutti gli albergatori sono stati garantiti anonimato e incentivi per la partecipazione.

Complessivamente sono stati 4.557 i questionari compilati, con un tasso di risposta intorno al 12%. Sono stati presi in considerazione solo i paesi che contavano almeno 80 questionari completati. Per ogni domanda la nazione migliore poteva totalizzare 10 punti, mentre la peggiore zero.