In Italia la percentuale delle cancellazioni scende dal 4,9% al 3,8%. Bologna, 15 settembre 2009 – La crisi economica cambia le dinamiche dei viaggi d’affari anche per le aziende con sede in Italia. E’ quanto emerge dai dati elaborati da AirPlus, società leader nella fornitura di soluzioni di pagamento e analisi della spesa associata ai viaggi d’affari analizzando 12 milioni di prenotazioni aeree effettuate da 32.000 aziende clienti nel mondo, 2.000 delle quali con sede in Italia. In base ai dati elaborati cala in tutti i principali paesi, Italia inclusa, la percentuale di voli aerei cancellati. La cancellazione di una trasferta spesso comporta per le aziende il pagamento di penali.
Viaggi d’affari: durante la crisi economica le imprese pianificano le trasferte con maggiore attenzione
In media nel 2007 il 4,9% dei voli aerei prenotati dalle aziende in Italia veniva cancellato, percentuale oggi scesa al 3,8%. Questo dato colloca l’Italia tra i paesi più attenti anche a questa fonte di risparmio. In Germania la percentuale dei voli cancellati è scesa dal 4,2% al 3,4%; in Svizzera dal 4,6% al 3,6%; in Gran Bretagna dal 7,1% al 4,6%; in Francia dal 11,1% al 9,1%; in Olanda dal 6,8% al 5,7%. Più significativa la riduzione negli Stati Uniti dove le cancellazioni sono passate dal 6,5% al 3,0%.
“La continua ricerca di tutte le possibili fonti di risparmio da parte delle aziende nell’ambito delle spese per le trasferte aziendali è evidente nell’attenzione oggi posta anche al tema della cancellazione dei voli prenotati”, ha commentato Diane Laschet, Amministratore Delegato di AirPlus Italy. “In una fase congiunturale particolarmente difficile è importante per le aziende analizzare a 360° le spese per il business travel identificando tutte le possibili fonti di risparmio, implementando travel policy più rigide e tenendo sotto costante controllo le spese di viaggio attraverso l’utilizzo di sofisticati strumenti di controllo e analisi della spesa di semplice utilizzo quali l’AirPlus Company Account”.