“Si accresce, purtroppo, il solco tra chi può permettersi un periodo di vacanza estiva e chi no e seppur il giro d’affari si accresca del 20% esso è semplicemente dovuto da un lato alla fiammata inflazionistica di tutto ciò che consente la movimentazione turistica e dall’altro all’incremento (da 10 a 12) dei giorni di permanenza fuori casa”. È questo il commento del Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei dati previsionali sul turismo estivo degli italiani.

“Da gennaio a giugno l’Istat ha infatti rilevato incrementi significativi di tutto ciò che consente la movimentazione dei turisti all’interno del nostro Paese: dalle autostrade (+5,5%) alle ferrovie (+12,7%), dalle benzine (+14,8%) agli altri carburanti (+13,3%), a fronte di una diminuzione dei prezzi degli alberghi nazionali mediamente dell’1%.

“Inoltre la netta divisione -prosegue Bocca- tra chi può permettersi almeno un pernottamento fuori casa per vacanza durante il periodo estivo e chi no, è caratterizzato dal fatto che ben 1 italiano su 4 non fa vacanza per mancanza di soldi, sancendo la nascita di una nuova malattia del nostro sistema economico, definibile sinteticamente come ‘povertà turistica’.

            “Ciò porta ad una stagnazione complessiva del movimento turistico estivo degli italiani -prosegue il Presidente degli Albergatori italiani- che non si discosta dai numeri dell’estate 2009, se non solo nell’entità della spesa che mediamente passerà da 710 Euro del 2009 a 853 Euro per un incremento del 20% determinato dall’incremento delle notti (da 10 a 12) e dall’aumento dei costi del viaggio e degli spostamenti interni al Paese.

            “A questo punto -conclude Bocca- dopo i dati dei primi sei mesi che indicano una crescita zero nelle presenze alberghiere ed un andamento similare anche dei mesi estivi nei quali 6 turisti su 10 sono italiani, riteniamo che l’Italia non possa permettersi il lusso di non cogliere quei segnali di ripresa economica che pur a livello mondiale cominciano a registrarsi, analizzando a livello politico le ragioni che ci vedono ancora al palo, quando Paesi come la Francia e la Spagna dichiarano di avere al contrario già avviato l’inversione di tendenza”.

 

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I RISULTATI DELL’INDAGINE SULL’ESTATE 2010

 

LA METODOLOGIA DELL’INDAGINE – L’indagine è stata realizzata dalla Federalberghi con il supporto tecnico dell’Istituto EMG Ricerche ed effettuata dal 5 al 9 luglio con il sistema C.A.T.I. (interviste telefoniche) ad un campione di 1.200 italiani maggiorenni rappresentativi di oltre 47 milioni di connazionali maggiorenni.

            QUANTI IN VACANZA – Rimane immutato il numero di italiani che nel quadrimestre estivo (giugno-settembre) trascorreranno una breve vacanza fuori dalle proprie mura domestiche, dormendo almeno 1 notte fuori casa.

            Saranno infatti il 51,3% (rispetto al 51,2% dell’estate 2009) gli italiani maggiorenni che hanno già fatto o si apprestano a fare vacanze da giugno a settembre, dormendo almeno una notte fuori casa.

            Gli indecisi, pur essendo già alla metà di luglio, sono solo il 2,4% (rispetto al 5% del 2009).

            QUANTI NON IN VACANZA – Coloro che rimarranno a casa questa estate saranno il 46,3% della popolazione, in forte crescita rispetto al 43,8% dell’estate 2009 .

I motivi per i quali così tanti italiani non si muoveranno di casa, saranno dovuti addirittura nel 54,9% dei casi a motivi economici, mentre la mancanza di soldi vera e propria è indicata dal 46,8% dei non ‘viaggiatori’

            Un altro 18,7% dichiara motivi familiari, il 18,5% denuncia motivi di lavoro ed il 16% parla di motivi di salute.

            TUTTI AL MARE (COME AL SOLITO) – Nella generalità dei casi la vacanza estiva degli italiani sarà ‘consumata’ in località marine.

            Il 74,6% preferirà la spiaggia (rispetto al 73,6% del 2009) con il dettaglio che vede il 67,4% che sceglierà il mare della Penisola o delle due isole maggiori, mentre il 7,2% (in crescita rispetto al 6,1% del 2009) si riverserà nelle isole minori.

Segue in classifica generale la montagna con il 17,4% delle preferenze (rispetto al 16,3% del 2009) e le località d’arte con l’1,9% (rispetto al 2,6% del 2009).

Stabili le località dei laghi con l’1,9% di domanda (rispetto al 2% del 2009) e le località termali dove si attesterà l’1,4% della domanda complessiva italiana (rispetto all’1,3% del 2009).

LA SPESA MEDIA – La spesa stimata per la vacanza estiva (comprensiva di viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) sarà di 853 Euro (rispetto ai 710 Euro del 2009) per un +20% rispetto all’estate scorsa.

            Nel dettaglio, per la vacanza principale in Italia verranno spesi in media a persona 764 Euro rispetto ai 550 Euro del 2009, incremento che come detto non porterà alcun valore aggiunto al settore, ma sconterà la fiammata inflazionistica di alcune voci di costo dei prodotti di consumo e l’aumento delle notti fuori casa.

Per la vacanza oltreconfine la spesa media pro-capite si attesterà invece sui 1.065 Euro rispetto ai 1.173 Euro del 2009 a conferma di un minor costo della vita in alcune aree turistiche straniere che vede peraltro il prezzo dei vettori aerei (mezzo di trasporto prediletto per chi viaggia all’estero) diminuito di quasi l’1% rispetto al 2009.

            DOVE DORMIRE – Tra le tipologie di soggiorno, scelte dagli italiani per trascorrere le proprie vacanze estive, l’albergo rimane il leader incontrastato, vedendo premiata, almeno in questo, l’accorta politica dei prezzi praticati in discesa.

            Il 34,6% lo sceglierà rispetto al 31,8% del 2009.

            Seguono, nell’ordine, l’appartamento in affitto con il 14,3% (12,4% nel 2009), la casa di proprietà con il 12,4% (11,6% nel 2009), la casa di parenti o amici con l’11,2% rispetto al 14,8% del 2009.

 

In buona crescita il villaggio turistico con l’8,1% (7,2% nel 2009) ed il campeggio con il 7% (6,5% nel 2009), mentre calano i residence con il 3,6% (4,4% nel 2009), i bed&breakfast con il 2,1 (2,4% nel 2009) e l’agriturismo con l’1,3% (1,6% nel 2009).

            Cresce infine il segmento crocieristico che passa dallo 0,8% della domanda nazionale del 2009 all’1,3% di quest’anno.

            LA CLASSIFICA DEI MESI PIÙ GETTONATIAgosto si impone ancora e sempre quale leader assoluto col 66,3% della domanda rispetto al 64,5% del 2009.

Seguono luglio col 40,3% rispetto al 37,8% del 2009, giugno col 27,8% rispetto al 28,2% del 2009, e settembre col 19,5% rispetto al 17,1% del 2009.