“Nell’estate turistica 2010, caratterizzata dalla netta divisione tra chi può permettersi un periodo di vacanza e chi no, portando il Paese a dividersi esattamente a metà, non possiamo mancare di enfatizzare come l’Italia turistica confermi il suo appeal e l’offerta regionale affermi le proprie peculiarità, che costituiscono poi la ricchezza reale del nostro sistema”. È quanto afferma il Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei dati previsionali sulle scelte turistiche estive degli italiani. 

“Quasi 3 italiani su 4, tra coloro che hanno già fatto o stanno consumando le loro vacanze -prosegue Bocca- hanno scelto l’Italia quale meta ideale per trascorrere un meritato periodo di riposo.

“Un segnale forte del gradimento che i nostri connazionali dimostrano -sottolinea il Presidente degli Albergatori italiani- per uno dei Paesi più belli del mondo e per il rapporto qualità-prezzo che le strutture turistiche sono in grado di offrire”.

 

QUANTI IN ITALIA ED ALL’ESTERO – Il 70,3% di italiani ha scelto o sta scegliendo l’Italia per le proprie vacanze estive e l’estero è scelto invece dal 27,3%.

Per chi va all’estero le Grandi Capitali europee fungono ancora da elemento catalizzatore con il 44,6% della domanda (rispetto al 45,7% del 2009).

Perdono fascino le Grandi Capitali extraeuropee (10,7% rispetto al 17,1% del 2009) con il calo in prima linea di New York a causa dell’apprezzamento del Dollaro rispetto all’Euro degli ultimi mesi.

Crescono fortemente le località marine ed esotiche con un 22% di domanda (rispetto al 16,4% del 2009), con il Mar Rosso che assorbe da solo quasi il 25% dei flussi, seguito dalle Canarie.

Continua a consolidarsi infine la quota di mercato di quanti scelgono una crociera passando dal 4,3% del 2009 al 6% di quest’anno e cresce anche la montagna all’estero che dal 2,1% del 2009 sale addirittura al 4,2% di quest’anno.

 

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LE REGIONI PIÙ GETTONATE – La Puglia mantiene anche quest’anno la leadership della classifica tra le regioni più gettonate dagli italiani per le vacanze estive.

La quota di domanda si attesta sul 10,6% (rispetto al 10% del 2009).

Seguono a ruota la Sardegna (9,7% rispetto al 9,6% del 2009), la Sicilia (8,8% rispetto all’8,5% del 2009), e l’Emilia Romagna (8,3% rispetto al 10% del 2009).

Tiene la Toscana con l’8,3% rispetto all’8,5% del 2009.

Esplode il Veneto che incrementa di quasi il 100% la propria quota di mercato, passando dal 4,1% del 2009 all’8,1% di quest’anno.

Stesso rimarchevole aumento esponenziale lo registra l’Abruzzo che cresce di oltre il 130% passando dall’1,5% di quota di mercato di italiani del 2009 al 3,5% di quest’anno, a conferma che la Regione dopo il terremoto gode ampiamente dei favori turistici degli italiani.

Una crescita altrettanto importante si evidenzia per la Campania che passa dal 3,1% del 2009 al 4,2% di quest’anno a conferma che il problema prodotto dall’emergenza rifiuti è stato completamente superato.

I MOVIMENTI PER REGIONE DI PROVENIENZA – Sono 9 su 20 le Regioni italiane che producono a livello di indicatori statistici una movimentazione maggiore di turisti rispetto alle altre.

E tra esse, a seconda della collocazione geografica, è evidente la preferenza per la propria terra di origine o, anche in virtù della maggiore disponibilità economica, la predilezione per altri territori.

Così, mentre i meno fedeli alla loro terra di residenza si mostrano i lombardi, i laziali ed i piemontesi, i toscani (a sorpresa) questa estate stanno preferendo chiaramente i loro lidi e le loro montagne. Ma vediamo nel dettaglio i risultati dell’analisi.

LOMBARDI – Il 4,8% di chi fa vacanze estive rimane in ambito regionale (rispetto al 6,3% del 2009), mentre il 95,2% (rispetto al 93,7% del 2009) parte in direzione soprattutto dell’Emilia Romagna e della Sardegna.

LAZIALI – L’8,9% di chi fa vacanze estive rimane in ambito regionale (rispetto al 14,3% del 2009), mentre il 91,1% (rispetto all’85,7% del 2009) parte in direzione soprattutto della Sardegna.

PIEMONTESI – Il 15% (rispetto all’8,2% del 2009) rimane in ambito regionale, mentre l’85% (rispetto al 91,8% del 2009) parte in direzione soprattutto della Liguria e della Puglia.

CAMPANI – Il 23,4% (rispetto al 10,5% del 2009) rimane in ambito regionale, mentre il 76,6% (rispetto all’89,5% del 2009) parte in direzione soprattutto della Calabria e della Puglia.

EMILIANO-ROMAGNOLI – Il 33,3% (rispetto al 40,5% del 2009) rimane in ambito regionale, mentre il 66,7% (rispetto al 59,5% del 2009) parte in direzione soprattutto della Lombardia e del Veneto.

VENETI – Il 34,8% (rispetto al 20,5% del 2009) rimane in ambito regionale, mentre il 65,2% (rispetto al 79,5% del 2009) parte in direzione soprattutto dell’Emilia Romagna e del Trentino Alto Adige.

PUGLIESI – In perfetta parità è invece la quota dei pugliesi che per il 50% (rispetto al 37,5% del 2009) rimangono in ambito regionale, mentre il restante 50% (rispetto al 62,5% del 2009) parte in direzione soprattutto dell’Abruzzo e della Campania.

SICILIANI – Il 57,9% (rispetto al 59,4% del 2009) rimane in ambito regionale, mentre il 42,1% (rispetto al 40,6% del 2009) parte in direzione soprattutto della Lombardia e della Campania.

TOSCANI – Il 64,7% (rispetto al 33,3% del 2009) rimane in ambito regionale, mentre il 35,3% (rispetto al 66,7% del 2009) parte in direzione soprattutto della Lombardia e del Veneto.

 

LA METODOLOGIA DELL’INDAGINE – L’indagine è stata realizzata dalla Federalberghi con il supporto tecnico dell’Istituto EMG Ricerche ed effettuata dal 5 al 9 luglio con il sistema C.A.T.I. (interviste telefoniche) ad un campione di 1.200 italiani maggiorenni rappresentativi di oltre 47 milioni di connazionali maggiorenni.