Renzo Freschi – Oriental Art, via del Gesù 17-Milano, presenterà dal 3 novembre al 4 dicembre 2010 “LA PITTURA TIBETANA DALL’ANTICO AL CONTEMPORANEO 30 dipinti dal 1400 al 2007”. E’ una mostra dedicata allo sviluppo della Pittura Tibetana nell’arco dei sei secoli, un’antologia “pittorico-culturale” affascinante sia per i cultori dell’Arte Orientale che per gli appassionati di Pittura Contemporanea. La mostra mette a confronto un gruppo di 20 dipinti antichi con 13 contemporanei.

La sezione di opere antiche è costituita da 10 thangka. Questi “rotoli dipinti” su stoffa usati per la preghiera e appesi nei templi come nelle abitazioni private raffigurano soprattutto il Buddha e le numerosissime divinità del pantheon

tibetano.  Completa questa sezione una collezione di 10 mandala, diagrammi cosmologici che sono anche dei veri e propri percorsi meditativi per raggiungere l’illuminazione.

L’impianto grafico del mandala, composto da triangoli e quadrati inscritti in cerchi, lo ha fatto apprezzare fin dagli anni ’60 dai cultori della pittura moderna proprio per il suo aspetto simbolico e concettuale. Il côté contemporaneo dell’esposizione presenta 13 opere di 6 giovani artisti tra i più noti, creativi e innovativi della nouvelle vague tibetana.

La scuola pittorica attuale offre almeno due filoni pittorici distinti. Il primo rievoca il passato attraverso un linguaggio pittorico nuovo con contenuti socio-politici. E’ infatti difficile non rilevare il disagio con cui è vissuta dai suoi abitanti la situazione attuale del Paese, ed è proprio questo disagio, tradotto anche in denuncia, a fare da sfondo a opere dal lessico pittorico “occidentale”come quelle di Tsering Nyandak, che dietro alle immagini celano un profondo attaccamento alla Terra, intesa nel suo significato più ampio di Patria, Natura, Origini.

Il secondo filone si ricollega in modo esplicito al passato, alla sua memoria culturale e religiosa, e questo si esprime attraverso i canoni pittorici ed estetici più consueti, reinterpretati però in modo molto innovativo, come nelle opere di Ang Sang. L’ambito contemporaneo è completato dalla presenza di quattro tele di Dedron, la più famosa e geniale pittrice tibetana.