CTS Viaggi entra a far parte di Low Impact, la neonata associazione di alcuni soggetti pubblici, aziende e privati cittadini impegnati attivamente sul tema della sostenibilità che ritengono necessario adottare un approccio al risparmio ambientale differente, più ampio ed organizzato.

Industria fra le più importanti del Pianeta, il turismo ha impiegato, secondo stime del 2008,  238,277 milioni di persone, corrispondente all’8,4 % dei posti di lavoro a livello mondiale. Secondo stime del World Travel & Tourism Council – WTTC una persona ogni 12 lavora nel turismo. Gli arrivi internazionali nel 2008 sono stati ben 924 milioni con un tasso di crescita che sarà del 4,1% entro il 2020. In Europa, con circa 1,8 milioni di imprese, l’industria turistica genera più del 5% del PIL dell’UE, una percentuale peraltro in costante aumento.

Ma a fronte di questa inarrestabile leva economica, il turismo è fra i fattori di principali rischio per la conservazione della biodiversità ed è per questo che il settore ha l’imperativo di limitare gli impatti negativi sull’ecosistema raccogliendo le sfide strategiche che, agli albori del terzo millennio, indirizzano in maniera trasversale e globale verso politiche di sostenibilità.

Ma come può un tour operator agire in tutela della biodiversità riducendo gli impatti ambientali?

Innanzitutto, attraverso la scelta di una gestione ecocompatibile dell’attività interna, a partire dalle modalità di lavoro dei dipendenti (invitati, ad esempio, al contenimento dei consumi energetici ed idrici) e degli stessi, diciamo così, “processi produttivi” tipici del tour operating: dalla ricerca, a monte, di fornitori affidabili e coerenti con i propositi ecologici, alla realizzazione di cataloghi in carta riciclata, all’utilizzo prevalente di una comunicazione digitale ecc.

Ma la riduzione degli impatti turistici passa anche, naturalmente, per l’impegno alla diversificazione e destagionalizzazione di viaggi e vacanze: ecco allora che il tour operator può certamente contribuire alla promozione di località e modalità di fruizione diversi dalle classiche destinazioni ritualmente e sistematicamente cannibalizzate dal turismo di massa; in particolare, ci si riferisce alle aree protette, simbolo per antonomasia della biodiversità, in cui il patrimonio naturale -ed assieme culturale, storico ed enogastronomico- è conservato integralmente e ciò a beneficio di un turista che può trovare nei parchi il luogo ideale ove trascorrere un soggiorno capace di soddisfare ogni sua esigenza, con un ottimo rapporto qualità/prezzo. E’ proprio nei parchi, del resto, che il turismo “fa bene” all’ambiente, sostenendo le comunità locali e perseverando tradizioni antiche nel rispetto della biodiversità, trasformandosi dunque da minaccia a occasione di crescita e miglioramento strutturale e di lungo termine.

Fondamentale risulta anche l’azione che si può considerare educativa e civica sul grande pubblico dei clienti/viaggiatori, fornendo all’utente informazioni sui benefici, ecologici ed economici, di una vacanza all’insegna della sostenibilità, suggerendo spostamenti con mobilità “dolce”, consigliando strutture “verdi”, sostenendo le produzioni tipiche e a filiera corta o ancora caldeggiare l’incontro con la comunità locale.

Siamo convinti che l’adesione a Low Impact rappresenti per CTS Viaggi uno slancio che consolida un percorso iniziato con convinzione sin dalla nostra nascita” afferma Luigi Vedovato Amministratore unico di CTS Viaggi. “Siamo certi che questo rappresenti un vantaggio competitivo, che costituisca una carta vincente sul mercato in modo da spingere i consumatori  a premiare le aziende che adottano comportamenti virtuosi e consapevoli nei confronti dell’ambiente”.