Di Cecilia Emiliozzi

Tempi duri per il governo, incerto più che mai sul proprio destino. In attesa  della resa dei conti del 14 dicembre (è il caso di dirlo, perchè proprio di  numeri si tratterà) prosegue comunque l’attività ed il Consiglio dei Ministri  approva il Piano per il Sud.

Il Ministro Brambilla ne sottolinea le bellezze,  di cui sarebbe “un giacimento inesauribile”, ma propone anche qualcosa di  concreto per renderle turisticamente più appetibili. Tornano vecchi temi, già  ampiamente discussi, e tornano vecchi problemi, dei quali si ha coscienza  praticamente da sempre. Stavolta sembra però che l’atteggiamento sia più
“operativo”, se non altro perchè i provvedimenti trovano spazio in un documento  importantissimo. Le linee guida: la questione della formazione professionale,  la promozione, lo sviluppo turistico integrato. Per quanto riguarda il primo  punto, che è quello della professionalità del personale legato al turismo, che  qualche volta difetta, il Ministro Brambilla ha suggerito scuole di alta  formazione che diventino un punto di riferimento in tutta Europa e facciano  leva proprio sulla nostra straordinaria e riconosciuta capacità di accoglienza.  La promozione turistica, ha proseguito il Ministro, dovrebbe essere invece meno  frammentaria per essere più efficace.

Al via dunque progetti di comunicazione  più ampi, che riuniscano in un unico messaggio le risorse del brand “Italia”.  Lo sviluppo turistico integrato: migliorare le infrastrutture, creare un  rapporto fra  realtà costiere ed entroterra, valorizzare il patrimonio museale  ed archeologico. Un altro interessante progetto riguarda le destinazioni  d’eccellenza: sul modello dell’ “European destinations of excellence”, ovvero  la rete di destinazioni d’eccellenza promossa a livello europeo, il Ministro  Brambilla costituirà un network tutto italiano, fatto dai nostri luoghi più  belli.