di Antonio Bordoni.

Conoscete la AirTran ? E’ un vettore statunitense low cost nato dalle ceneri della ValuJet. Quest’ultima compagnia nel 1996 ebbe un incidente nel quale perirono 110 persone. Fu un evento assai drammatico perché in quell’occasione vennero messe sotto accusa tutte le nuove compagnie nate dopo la deregulation e cresciute, secondo alcuni, troppo in fretta.

Fu proprio a seguito di tali eventi che l’anno successivo, nel 1997, il management della compagnia decise di acquisire la Airways Corporation, la holding del vettore AirTran Airways e  nel settembre 1997 la Valujet prese la nuova denominazione di AirTran.

La AirTran è una major statunitense che opera con una flotta tutta Boeing, oltre 130 velivoli, del tipo Boeing 717 e 737 con ordinazioni pendenti per ulteriori sessanta macchine. Nel 2009 ha trasportato 24 milioni di passeggeri. Ebbene questo vettore è stato acquistato il 27 settembre scorso per 1,4 miliardi di dollari da Southwest.

Se AirTran necessitava di una qualche presentazione altrettanto non può dirsi per Southwest, capostipite dei vettori low cost.

Non possiamo certo dire che questo sia il primo e unico caso di merger o acquisizione fra compagnie LCC; il primo eclatante caso, correva l’anno 2002, fu l’annuncio fatto da Easyjet di voler acquisire la “GO” , sussidiaria low cost di British Airways.

Gli analisti finanziari hanno immediatamente tradotto la fusione in percentuali e numeri: con questa mossa Southwest potrà raggiungere un 25 per cento di rateo di crescita in modo molto più rapido di quanto avrebbe ottenuto se fosse rimasta isolata; contestualmente verrebbe accelerato l’obiettivo del 15% di ROI (ritorno sugli investimenti).

Indubbiamente si tratta di due compagnie sane, nel senso che il matrimonio viene fatto in un momento in cui nessuno dei due vettori si trova con l’acqua alla gola; il risultato finanziario netto ottenuto da entrambi nell’ultimo anno  (vedi tabella) non lascia dubbi in proposito.

Operativamente parlando l’acquisizione porterà i maggiori riflessi sulla piazza di Atlanta, base storica di AirTran e i passeggeri di quest’ultima originanti da Atlanta non crediamo possano definirsi soddisfatti della notizia dal momento che due modalità di vendita che la AirTran applicava, ovvero il premium class  e i posti assegnati, con ogni probabilità verranno eliminati poiché non sono previsti in casa Southwest.

La cessazione di questi “frills” potrebbe fra l’altro costituire un vantaggio per Delta, il vettore tradizionale basato su Atlanta-Jackson il quale potrebbe veder divergere sui suoi voli quel traffico che non è disposto a rinunciare alla pre-assegnazione dei posti o al vantaggio della premium class.

Altre aerolinee che potrebbero invece perdere traffico a causa del consolidamento di Southwest su Atlanta sono le più piccole Frontier e Spirit Airlines.

 I dati del 2009

                                       Southwest                  Air Tran

Passeggeri                   86 milioni                     24 milioni

Flotta                           197 B737 300/500      86 Boeing 717

                                   349 B737 700             52 Boeing 737 700

Risultato netto              100 milioni $                135 milioni $

Destinazioni                 72                               72

Dipendenti                   35.000                        8.000

L’annuncio della acquisizione è avvenuto quasi contestualmente alla notizia che Iberia e British Airways procedevano nel loro merger,   va inoltre ricordato che la stessa Delta Airlines viene da un fresco accordo di fusione con Northwest. Questo tanto per limitarci ad alcuni fra i più recenti casi, ma è indubbio che ormai fra alleanze e merger le compagnie aeree, ogni giorno che passa, mostrano sempre più i loro limiti e la loro incapacità a poter rimanere isolate nel produrre e vendere il loro prodotto. La sopravvivenze delle aerolinee, la loro bombola ad ossigeno, ha ormai un solo nome: alleanze e fusioni. Fino a ieri avremmo detto che questa regola valeva per tutti ad eccezione di  Ryanair e Southwest, ma da oggi di questi due vettori già ne dobbiamo scartare uno e rimane pertanto solo la compagnia irlandese.

Per la verità anche  Ryanair ha provato a effettuare acquisizioni, come quella ad esempio del vettore di bandiera suo connazionale, Aer Lingus, ma ogni volta ha trovato ostacoli a causa di presunti problemi alla concorrenza, un motivo alquanto sospetto se osserviamo come tutti nel mondo siano stati autorizzati alle unioni in famiglia a partire dal caso Air France-UTA fino alla nostra Alitalia-AirOne.

Indubbiamente tutte queste fusioni stanno ridisegnando la geografia delle linee aeree ma soprattutto stanno limando le possibilità che il consumatore aveva una volta di scegliere fra più vettori e più tariffe, questo in barba alle tanto decantate virtù della deregulation nonché alle innumerevoli possibilità che essa avrebbe dovuto offrire ai consumatori.

 Antonio Bordoni