Sono oltre 50 i libri pubblicati su Lucio Battisti e in quasi tutti viene citata quella che fu l’unica, o per lo meno la più esaustiva intervista da lui mai rilasciata, in seguito alla quale il cantautore di Poggio Bustone, a parte un’intervista per la TV svizzera e una per la radio, non rilasciò più dichiarazioni alla stampa.La storia di questa intervista, con i suoi retroscena – tra aneddoti e contesti che descrivono un momento importante della musica leggera italiana – è ricordata ora dal giornalista e produttore musicale Renato Marengo che nel 1974 riuscì a superare la barriera di silenzio che avvolgeva Battisti ormai da tempo, trascorrendo con lui cinque giorni al “Mulino”, sede degli storici studi discografici della Numero 1 dove Battisti stava registrando Anima latina: dialogarono di tutto, ma soprattutto di musica.

Lucio Battisti: La vera storia dell’intervista esclusiva, edito da Coniglio editore e di recente distribuito in tutte le librerie italiane, è già diventato un cult non solo per gli operatori del settore, ma per quei giovani che vogliono scoprire un “altro” mondo e quelle persone mature che hanno bisogno di rinverdire il tempo che fu. Dedicato a chi ama Battisti, e anche a chi non l’ha particolarmente amato, il lavoro di Marengo è un libro “che prende” proprio perché è un documento unico sul Battisti musicista, stanco di essere solo il divo – il cantante piacevole e carino – e che voleva farsi finalmente apprezzare come grande compositore e arrangiatore: a differenza dai tanti libri di critica e di biografie su di lui, il saggio, ricco di aneddoti e verità anche scomode, contiene per la prima volta le dichiarazioni dirette di Lucio Battisti sulla sua musica, sul suo cambiamento  umano e musicale.

Il volume è preceduto da un lungo saggio del musicologo Gianfranco Salvatore, uno dei massimi studiosi di Lucio Battisti, che scompone e ricompone i 9 brani di Anima latina, il disco che rappresentò una mutazione e una maturazione nel suo stile oltreché una svolta nel modo di fare musica in Italia.

Sabato 8 gennaio, alle ore 18,30, presso la Libreria L’Argonauta di Roma, Marengo racconterà dal vivo questa storia esclusiva che segnò un momento importante nella carriera del musicista, ma anche nel suo atteggiamento verso il pubblico e verso la vita. Insieme a lui, il giornalista Dario Salvatori, col quale ricostruirà, con dovizia di particolari, quella memorabile conversazione alla quale presero parte anche esponenti del mondo discografico dell’epoca, tra i quali Claudio Pascoli, Alberto Radius, Toni Esposito, Claudio Bonivento, Cesare Montalbetti: alcuni di essi parteciperanno “a sorpresa” alla serata, mentre l’attore Enrico Di Troia, che ha collaborato alle ricerche nella ricostruzione dei fatti, leggerà alcuni brani dell’opera.

Renato Marengo (Vibo Valentia, 1943), operatore culturale tra i più noti del settore musicale, è giornalista, scrittore e autore radiofonico e televisivo. I suoi interessi spaziano da sempre dalla musica contemporanea al rock, dal mondo delle immagini all’etno, al progressive, scoprendo e promuovendo sin dagli anni Settanta la migliore musica italiana di avanguardia.

Leader del movimento musicale Napule’s Power, ha prodotto molti dischi della scena rock napoletana innovativa, portando al successo artisti come Edoardo Bennato, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Toni Esposito, Musicanova di Eugenio Bennato, Teresa De Sio, Concetta Barra, Roberto De Simone, Antonio Infantino, ma anche musica d’avanguardia e contemporanea come Opus Avantra, Schoenberg Kabarett e Luciano Cilio. Ha diretto settimanali e mensili di cultura visiva, di musica e di comunicazione ed ha collaborato con alcuni tra i maggiori quotidiani e periodici italiani di musica, tra cui “Ciao 2001”.

In radio e in televisione è autore di numerosi programmi di successo della Rai realizzando (tra gli altri) il Concerto per Demetrio Stratos, speciali su John Cage e sul rock italiano.

Ha pubblicato diversi libri sulla musica italiana e napoletana, come Song ’e Napule (1998) e l’Enciclopedia del pop-rock napoletano (2003), entrambi scritti con Michael Pergolani con il quale da 10 anni è autore e conduttore di Demo, programma “cult” di Radio1 RAI.