di Angelo Sessa.

Conoscere i dati, i trend e i numeri economici del turismo per comprendere dove sta andando il settore e programmare le proprie strategie di sviluppo. La Bit di quest’anno ha assecondato questa esigenza mettendo a disposizione degli espositori che hanno partecipato all’edizione che si è conclusa domenica uno strumento in più per comprendere il mercato italiano: l’Italian Market Overview, uno strumento di marketing intelligence capace di rendere più efficace in termini di business il momento fieristico.

Pensato per gli espositori esteri e utile anche a quelli italiani, l’overview, aggiornato a ottobre 2010, offre uno scenario integrale e chiavi di lettura valide per supportare le considerazioni commerciali e individuare interlocutori e partner appropriati sul mercato italiano.

Da gennaio a ottobre 2010, i pernottamenti all’estero degli italiani sono stati 51.344.000, in crescita del +4,5% sul corrispondente periodo del 2009. Quanto a spese di viaggio, l’Italia si conferma sesto mercato mondiale, una posizione di assoluto interesse per gli operatori: oltre 17,8 miliardi di dollari spesi nel periodo gennaio-ottobre 2010, in aumento del +2% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Nelle modalità di spesa, nel complesso gli italiani si confermano tradizionali: la fetta maggiore, oltre 10 miliardi di euro, va agli hotel e villaggi vacanze, mentre temporalmente le spese si concentrano soprattutto nei mesi di luglio e agosto.

Ma da dove vengono e dove vanno gli italiani che viaggiano all’estero? La più importante regione d’origine dei viaggiatori italiani è la Lombardia (30% del totale nel 2009) seguita dal Friuli Venezia Giulia con il 14%, generando rispettivamente oltre 24 milioni e 6,6 milioni di pernottamenti. Gli italiani si sono diretti principalmente, nell’ordine, verso Francia, Spagna, USA, Regno Unito, Grecia e Germania ma anche verso Romania, Austria, Egitto e Brasile. E se le tre sul podio in termini di numero di pernottamenti si dividono rispettivamente circa 31 milioni (Francia), 19 milioni (Spagna) e quasi 15 milioni (USA), i soldi dei viaggiatori italiani all’estero vanno però soprattutto in Germania, Stati Uniti, Regno Unito, seguiti da Francia, Cina.