Il 2010 è stato un anno proficuo per il Brasile che ha accolto 5.161 mila turisti stranieri, con un incremento del 7,5% rispetto al 2009, con solo 4.802 mila turisti nel Paese. I dati del Ministero del Turismo, pubblicati da Embratur (Istituto Brasiliano per il Turismo), dimostrano inoltre che rispetto al 2003, quando il comune ha cominciato a concentrarsi esclusivamente sulla promozione internazionale, l’aumento è stato del 24,9%.
Gli italiani sempre di più scelgono il Brasile come meta del loro viaggio grazie alla bellezza e alla ricchezza di contrasti che lo rendono unico e affascinante, con quel suo essere un caleidoscopio di popolazioni diverse per origini, cultura e tradizioni e una natura tropicale esuberante in ogni sua manifestazione. In Brasile numerose sono le possibilità per rendere indimenticabile il viaggio che a seconda della tipologia di viaggiatore sarà costruito su misura.
Tra i Paesi che maggiormente hanno visitato il Brasile nel 2010, è stata mantenuta la leadership dell’anno precedente: Argentina (27%), Stati Uniti (13%) e Italia (5%).
Gli stati maggiormente visitati nel 2010 sono stati São Paulo, con 2.009.000 turisti, Rio de Janeiro (925.000) e Bahia (160.000). Tenendo conto del passaggio dalla terra ferma, gli Stati che ricevono più turisti sono stati Paraná (695.000) e Rio Grande do Sul (559.000).
Le ragioni di un incremento del turismo vanno sicuramente cercate nel fatto che un viaggio in Brasile è un’esperienza che va oltre la pura e semplice visita a un Paese. Una vacanza in Brasile, infatti, vuol dire entrare in contatto con una nazione che è quasi un continente per l’incredibile varietà di panorami ed ecosistemi che racchiude. Si va dalla foresta pluviale dell’Amazzonia all’arida solitudine del Sertão, dalla grande zona umida del Pantanal alle dune di Jericoacoara, Lençois Maranhenses e Genipabù, dalle cascate dell’Iguazù ai santuari della vita marina intorno alle isole Abrolhos e Fernando De Noronha.
Viaggiare in Brasile significa sopratutto lasciarsi coinvolgere da una gioia di vivere istintiva, inconfondibile e contagiosa che accompagna la quotidianità dei brasiliani non solo durante il Carnevale.
“Il flusso del 2010 supera di oltre 100 000 unità rispetto a quello registrato nei tre anni precedenti la crisi finanziaria (2006, 2007 e 2008)” dice Mario Moysés, Presidente di Embratur.