“Direi che nessuno aveva affrontato il problema dei nostri operatori del  balneare come ha fatto questo governo, con il solo obiettivo di garantire  loro le certezze necessarie e metterli nella condizione di poter competere  nell’attuale scenario internazionale.” Così il ministro del Turismo, on.  Michela Vittoria Brambilla, commenta la versione del decreto sviluppo  firmata il 16 maggio scorso dal presidente Napolitano.

“Nella riforma del turismo che abbiamo varato la scorsa settimana, – spiega  il ministro – abbiamo corretto una grande anomalia del nostro sistema,  estendendo a tutti gli operatori del balneare la classificazione di impresa  turistica, come da tantissimo tempo richiedevano. E siamo intervenuti in  maniera ancora più importante, andando finalmente ad estendere a tutte  quelle che sono imprese del turismo – e quindi ora anche ai balneari – gli  incentivi, le sovvenzioni e i benefici di qualsiasi genere previsti dalle  normative vigenti, fino a ieri, per le sole imprese dell’industria.”

“Inoltre, nel decreto sviluppo abbiamo previsto l’istituzione di distretti  turistici, che possano vedere uniti gli imprenditori in zone a burocrazia  zero, con tutti i vantaggi che le reti d’impresa possono garantire sotto  ogni profilo. Per quanto riguarda la durata del diritto di superficie  previsto per le concessioni degli stabilimenti balneari – continua – abbiamo  agito affinché essa fosse ampliata per un considerevole numero di anni  rispetto all’attuale previsione, così da garantire agli operatori le  necessarie certezze negli investimenti e nell’attività.”

Quanto al limite fissato in vent’anni previsto nel dl sviluppo, su richiesta  del Quirinale, il ministro Brambilla precisa: “Avremmo preferito che il  diritto di superficie potesse avere una durata ancora superiore a quello  previsto nella versione firmata oggi dal Capo dello Stato, proprio come  nella prima formulazione del testo. Ma non possiamo che accogliere le  modifiche richieste dal Quirinale, con la certezza che vent’anni  rappresentino comunque una notevole prospettiva ed un indubbio miglioramento rispetto all’ incerta situazione attuale.

Non dimentichiamo che il governo  Prodi ha avuto questa pratica sul tavolo per tutta la sua durata e non ha  fatto nulla per risolverla, se non rendere ancora più complessa la  situazione”, ha concluso il ministro del Turismo.