testo e foto di Antonella Pino d’Astore.

Ecco una bella idea per un week-ed diverso, lontano da suoni e frastuoni delle metropoli. La Slovenia, adagiata tra i morbidi contorni delle Alpi Giulie, con lo sguardo rivolto al Mar Adriatico, evoca esperienze fantastiche e fiabesche.

Bled: il regno della natura e della magia

Bisogna provare, almeno per una volta, a chiudere gli occhi e a rivivere una fiaba per bambini. Arrivati nel cuore della Slovenia, come per incantesimo, un antico castello appare in tutta la sua magica bellezza: da oltre mille anni il lago di Bled, attrae e ammalia.

Sulla roccia, che dal lago ascende a piombo per 100 metri, si eleva una torre romantica da cui si può ammirare il panorama e una parte della regione della Gorenjska. Teste coronate e grandi artisti hanno visitato questi tesori naturali rendendoli ancora più fiabeschi. Al centro del lago emerge l’isolotto, meta di romanticissime gite in barca. Gli antichi popoli Slavi venivano qui a venerare la divinità di Ziva, che simboleggiava l’amore e la fertilità.

Gli sposi si giurano eterno amore e fedeltà mentre salgono su per la scalinata e raggiungono la chiesetta; eterni sono i rintocchi della campana della felicità che suona per realizzare tutti i desideri dei visitatori. Un desiderio è vivere giornate indimenticabili a Vila Bled, un albergo che si affaccia completamente sulle sponde del lago, già residenza dell’ex presidente Tito. La cittadina di Bled si trova ai margini del Parco Nazionale di Triglav, l’unico parco nazionale della Slovenia.

Le meraviglie naturali e l’aria fresca delle Alpi invitano ad una remata o a dedicarsi alla pesca, al ciclismo e al golf. Golfisti provenienti da tutto il mondo sono attratti dal bellissimo campo di Bled. È un’esperienza veramente unica giocare a golf in un paradiso naturale, tra le Alpi Giulie e il pittoresco lago.

Postumia e Predjama: segreti e bellezze nella regione del Carso

Quali segreti e bellezze si celano nel sottosuolo carsico della Slovenia? Postumia è considerata la regina del mondo sotterraneo delle grotte, la perla del Carso. È un intreccio di 20 chilometri di gallerie, cunicoli e sale dove la goccia, non solo scava nella pietra, ma la modella. La grotta può essere percorsa, per un buon tratto, a bordo di un trenino che permette di ammirare, comodamente seduti, lo scorrere dell’imponente bellezza di stalattiti e stalagmiti.

Per tutto l’anno, la temperatura è di 8° centigradi, habitat ideale per il misterioso e raro Proteus o “pesce umano”, animaletto delle tenebre. Il fiume sotterraneo Pivka ha plasmato il sistema di grotte, con una ricchezza di concrezioni calcaree colorate dal bianco al rosa, dal grigio all’avorio. Per chi è animato dal desiderio di scoprire mondi nuovi, con un’esperta guida è possibile avventurarsi in alcune parti della grotta non aperte alle visite di massa.

Scendendo nelle viscere del Carso sembra di precipitare nei gironi danteschi, ma par anche di udire le note di una musica antica e misteriosa dalle canne d’organo delle stalattiti. A soli 10 chilometri dalle grotte di Postumia l’avventura continua, nella leggenda medioevale del Castello di Predjama. Poderoso, provocante e inespugnabile, il castello da oltre 700 anni domina dalla roccia alta 123 metri.

Avvicinandosi al castello, si avverta ancora la presenza del cavaliere predatore Erasmo e di qualche draghetto sputafuoco. La romantica e affascinante leggenda narra che il cavaliere dopo aver strenuamente resistito agli assalti dei nemici, fu tradito da un servo infedele. Il misterioso mondo sotterraneo del castello si apre in cunicoli e grotte nelle quali possono accedere i visitatori più coraggiosi. All’esterno, la natura si fonde con la struttura del castello scavato nella roccia: le foreste della Notranjska colorano di verde acceso l’orizzonte, all’incredibile azzurro del cielo rispondono le acque cristalline dei fiumi.

Le stelle di Lubiana

Solo un’ora di volo da Roma, e nel cielo già brillano le stelle di Lubiana: una Capitale a misura d’uomo, per dimenticare il traffico cittadino, per assaporare la lentezza scandita dai rintocchi di vetuste campane. L’aria è frizzante e stimolante, l’atmosfera è calda e giovanile: la città vive e respira nei tanti piccoli locali pubblici, nei cortili e nelle piazzette.

È venerdì sera, tra le chiacchiere si sorseggia birra o del buon vino locale, il Teran, mentre gli occhi s’inebriano con l’architettura barocca e liberty delle case, dei monumenti, delle chiese e dei castelli di Lubiana. Un architetto di fama mondiale, Joze Plecnik, scomparso nel 1957, ha lasciato in questa sua città natale un’impronta inconfondibile. Negli anni ’70 è iniziato il ripristino culturale del centro storico della capitale slovena; un soffio di vita ha risvegliato le vie conservando il lustro delle vecchie case borghesi. Artisti, poeti, scrittori si danno appuntamento qui, nel cuore della città, dove il barocco si fonde nel liberty, dove innovazione e tradizione convivono in armonia e dove nascono idee, progetti ed eventi culturali di fama mondiale.

Il risveglio è tutto verde nella città con lo sguardo che volge a nord verso le Alpi e il cuore verso il mare Adriatico. I salici del parco cittadino si adagiano dolcemente sulle acque verdi del Ljubljanica nella Città vecchia. Come quadri dipinti dai vividi colori, appaiono i barcaioli sul fiume e, lungo le stradine, le fioraie che confezionano bouquet per tante storie d’amore. Ciclisti ed escursionisti esplorano la città in tutta tranquillità, dalla Chiesa dei Francescani al Triplice Ponte, dal Duomo al Castello di Lubiana, sul colle boscoso.

Il visitatore è colpito dall’ordine e dalla cura del paesaggio, dalla diligenza nordica e dal calore e cortesia tipica della gente  del Mediterraneo. Dopo la guerra dei Balcani, gli abitanti di Lubiana hanno riscoperto il piacere di vivere la propria città, d’incontrarsi nelle piazze e nel grande Mercato Centrale. Nel fine settimana tutti, gente comune, attori, artisti, anche politici, frequentano il mercato che è il simbolo più vivo della convivenza etnica. I Bosniaci vendono le borse; gli Albanesi espongono la frutta migliore nelle tipiche bancarelle inclinate. In questo mercato non c’è posto per i grossisti: le fioraie Slovene vendono fiori di campo, i Rom confezionano bouquet con i fiori provenienti dall’Olanda. I prodotti d’artigianato più originali sono i quadretti di legno che coprono gli alveari, pieni di prezioso miele della Kranjska, l’ape autoctona. L’aria frizzante stimola l’appetito ed ecco che si diffondono i profumi delle zuppe di orzo, di farro, di crauti, della salsiccia, del tipico dolce Potiza.

Passeggiare a Lubiana, la domenica mattina, significa avventurarsi nel passato e nella nostalgia del Mercato delle pulci. Qui convergono storie di vita passate: vecchie cartoline raffiguranti la città, ritratti di personaggi potenti del secondo dopoguerra, lumi a petrolio, ceramiche, vetro e ferro battuto.

Antonella Pino d’Astore