In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la Fondazione Antonio Ruberti in collaborazione con il Museo Galileo, intende ricostruire la storia delle politiche della ricerca e valutare la situazione attuale. Un’opportunità di riflessione sul ruolo che la ricerca scientifica e tecnologica ha avuto nell’Italia postunitaria, attraverso tre diverse fasi: liberale, fascista e repubblicana.
Un’analisi di lungo periodo quindi, tesa a mostrare i caratteri salienti, le difficoltà ricorrenti, i tratti di continuità e discontinuità. Sul secondo dopoguerra si concentrerà in modo particolare l’attenzione, per individuare l’insieme dei fenomeni e le linee di tendenza che hanno concorso a determinare l’attuale epoca di smarrimento.
Molto spesso, negli ultimi decenni, la politica ha incluso tra gli obiettivi dei programmi elettorali la promozione dello sviluppo scientifico e tecnologico, tuttavia mostrandosi quasi sempre inadempiente. La recente crisi finanziaria ha contribuito ad aggravare una già cronica debolezza del paese in questo campo. E’ impressione fondata e diffusa che l’Italia abbia vissuto e stia vivendo l’avvento della “società della conoscenza” in condizioni che la rendono sempre meno competitiva. Ci si domanda sovente come il paese abbia potuto e possa distanziarsi così tanto da quell’Europa di cui pure è stato socio fondatore.
Questi i temi centrali del convegno “Quale declino? Politiche della Ricerca nell’Italia Unita”, che si terrà il 9 e 10 giugno alla Sala delle Scienze Morali dell’Accademia Nazionale dei Lincei di via della Lungara a Roma. L’appuntamento romano vedrà la presenza di studiosi ed esperti del settore provenienti da tutta Italia, che porteranno in qualità di relatori, di componenti il Comitato Scientifico e di coordinatori un contributo essenziale.
La Fondazione Antonio Ruberti, da sempre impegnata nella diffusione della cultura scientifica, in collaborazione con il Museo Galileo di Firenze – Istituto e Museo di Storia della Scienza, nel promuovere questa importante iniziativa, si pone come obiettivo un bilancio storico delle politiche della ricerca, che guardi anche al presente e ad altre aree geografiche e culturali.
Un contributo fattivo all’esigenza di sviluppo in un settore che rappresenta da sempre il futuro. Nell’anno in cui celebra il secolo e mezzo trascorso dall’unificazione, si avverte più forte la volontà d’imprimere gli stimoli giusti per la crescita del nostro Paese: una crescita alla quale scienze e tecnologia possono dare un impulso primario.
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