Il sogno diventa realtà: Villa Simoneschi a Chianciano Terme ritorna all’antico splendore grazie ad un importante intervento di ristrutturazione e consolidamento voluto dalla e dal Comune di Chianciano e dalla Fondazione Musei Senesi e reso possibile grazie al sostegno della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.

L’apertura dei nuovi spazi restaurati è prevista nell’ambito dell’evento inaugurale di ArcheoFest, il festival dedicato all’archeologia in programma in alcune delle località più belle della Val di Chiana fino al 9 ottobre. Villa Simoneschi sarà il quartier generale della rassegna e diventerà la sede del nuovo polo archeologico – composto da Museo Civico, Laboratorio di restauro e spazi appena restaurati della Villa e del Giardino.  

Il prestigioso edificio è stato costruito all’inizio del secolo XIX (1830 circa) dai Pacchiarotti, importante famiglia di latifondisti chiancianesi che vollero creare, nell’area di Porta Rivellini (oggi la principale porta di accesso al centro storico), il cuore della loro azienda agricola. Immersa in un bel giardino cintato da un alto muro, Villa Simoneschi è circondata da altri edifici come la cappella di famiglia, una piccola chiesa neoclassica già restaurata, le ex-scuderie, l’ex-limonaia, e un piccolissimo e caratteristico edificio, detto “casina del giardiniere”.

Divenuta proprietà della Famiglia Simoneschi da cui oggi prende il nome, fu acquistata dall’Amministrazione comunale di Chianciano Terme con l’ex granaio – adibito da diversi anni a sede del Museo Civico Archeologico – e dopo il restauro ha ospitato per alcuni anni la Biblioteca comunale. A seguito di una serie di dissesti strutturali, la biblioteca venne trasferita e la villa fu chiusa in attesa di lavori e di una nuova destinazione d’uso. 

Oggi il prestigioso edificio ed il suo parco secolare vengono restituiti alla città, riuniti, come un tempo, alle antiche pertinenze: il granaio, con le sottostanti cantine, oggi sede del Museo Civico Archeologico e l’annesso Centro Provinciale di Restauro, recentemente costruito per volontà dall’Amministrazione comunale e dalla Fondazione Musei Senesi, proprio sotto al museo, grazie alle risorse messe sempre a disposizione dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena.